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[vc_row][vc_column][vc_column_text]Siamo nell’epoca del selfie, perciò il concetto di shooting fotografico per certi aspetti può sembrare superato, ma fortunatamente non è così. Scattarsi foto, anche in solitaria e ovunque ci si trovi in qualsiasi momento, è diventata la regola per chi decide di essere attivo e accattivante sui social. E’ l’epoca dell’ apparenza, e se me lo concedete del “fake”, ovvero dell’ apparire in maniera diversa da quello che si è, ragazze normali, che sembrano più belle di Naomi Campbell, ragazzini nerd che sembrano grandi leader, capaci di spostare le masse, insomma tutti desiderano il loro momento di celebrità, e con questi mezzi, tutti riescono ad averlo. Il successo, oggi giorno non è più solo riservato ai personaggi dello spettacolo, ma accessibile a chiunque, anche senza un particolare talento.

C’è l’accanita corsa a raggiungere più  follower possibili, tanto da comprarli, farò un post dedicato, dove vi dirò tutto sull’argomento, ma ora concentriamoci sull’argomento del giorno, ovvero sugli shooting. In questa era legata alla pura e semplice immagine, dove le fotografie vengono effettuate self- made, con il proprio smart-phone, il concetto di shooting fotografico è dedicato in particolare modo al mondo dello spettacolo della moda e della pubblicità. Sfogliando riviste, si capisce la grande differenza che c’è tra la “foto fai-da-te” e la foto di un fotografo esperto, la stessa persona, passando dalle abili mani del fotografo (e di photoshop) sembra essere una modella o un modello. Luci, set, pose e malizie del fotografo fanno la differenza. A volte pensiamo che i personaggi del jet-set siano bellissimi, senza difetti, ma la realtà cari miei è ben diversa. Ritocchi e filtri, rendono la strega di Biancaneve la più bella del reame, perciò partendo da una buona base naturale, anche Voi potrete venire trasformate o trasformati (per gli amici esteti maschietti) in principi e principesse al pari delle top model. Affidarsi alle mani di un fotografo, indipendentemente da che lavoro si svolga vuol dire, avere materiale professionale, belle foto, in grado di fare la differenza.
Il fotografo è un vero e proprio direttore artistico, che grazie alla sua esperienza e e professionalità vi darà un prodotto di qualità, d’altronde è un vero proprio direttore artistico, capace di guidarvi e farvi esprimere al meglio.

La prima cosa è avere un progetto preciso, che sia di autopromozione o per fini pubblicitari, in grado di dare il senso all’operato del fotografo. La location è un altro aspetto fondamentale del servizio fotografico, se all’interno all’esterno, se in uno studio fotografico, se in un’altra ambientazione.

Per il soggetto è importante assicurarsi un’immagine impeccabile, perciò capire se presente trucco e parrucco, altrimenti arrangiarsi in altro modo, ma non tralasciando assolutamente questo aspetto, pena la buona riuscita di uno shooting. Accessori e abbigliamento sono fondamentali al pari di trucco e parrucco, perciò porgere la massima attenzione alla scelta di tutti questi dettagli.

Ecco le mie 10 regole per essere al Top per uno shooting:

  1. Avere ben chiaro il progetto di shooting che si realizza e il messaggio che si vuole comunicare
  2. Concordare con il fotografo tutti i dettagli dello shooting
  3. Cercare di essere disinvolte e non ingessate, per quanto possibile, assumere pose naturali
  4. Studiarsi le pose di shooting analoghi a quello che si va a fare
  5. Prima dello shooting, fare delle prove davanti allo specchio per avere cognizione delle vostre espressioni e di quello che state facendo
  6. Posare con cervello, controllate ogni centimetro del vostro corpo, mani, piedi, gambe, monitorare tutto il corpo
  7. Non essere troppo severe con voi stesse, solitamente nel rivedersi non ci piacciamo mai, fidatevi del fotografo
  8. Abbandonate il pudore e la vergogna, siete lì per dare il meglio di voi stesse, non siate timide. Rilassatevi
  9. Usate la musica, quella che più vi piace e che più vi carica. Vi servirà per sciogliervi
  10. Divertitevi!

Un ultimo consiglio, quando cercate di assumere determinate espressioni, pensate alle emozioni analoghe e ai ricordi che vi stimolano quelle particolari sensazioni. Quando sorridete, pensate alle cose che vi rendono felici, io per esempio penso alle mie bimbe e subito assumo un’aria di gioia, provare per credere.

Buono shooting a tutti!

backstage shooting

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Con l’arrivo di ottobre, è arrivato anche il classico malanno. Lunedì 1 ottobre, all’insegna della pioggia e del freddo, ha sancito l’inizio di questo mese cupo, che a me non piace per niente. Come si suol dire, ho battezzato la stagione, i primi freddi mi hanno colpita, e pensare che credevo di essere immune dal solito malanno stagionale. Sicuramente ho sopravvalutato i miei anticorpi e le mie difese immunitarie messe già a dura prova da quattro mesi di allattamento esclusivo. Perciò eccomi qua, mentre scrivo con la mia borsa dell’acqua calda e i fazzoletti a portata di mano. Il mio primo malanno stagionale, la cosiddetta frescata, come si dice dalle mie parti.

Quando poteva prendermi questo maledetto raffreddamento simil sinusite? Ovviamente il primo giorno di lavoro, la prima puntata della stagione. Il mio nuovo appuntamento televisivo, Viola Express, è stata caratterizzata dal mio malessere fisico. La legge di Murphy non sbaglia un colpo nel mio caso! Quando dovevo sfoggiare una forma psicofisica grandiosa, mi sono letteralmente sentita a pezzi.

Perché ci ammaliamo in questo periodo dell’anno? Forse perché reduci dall’estate ci vestiamo ancora leggeri, dimenticando a casa il giacchettino o la pashmina da metter sulle spalle. Magari stiamo ancora pensando all’estate, siamo rimasti con i pensieri in vacanza. Non lo so, fatto sta che il cambio di stagione è sempre micidiale per tutti, specie per i soggetti più a rischio. Come fare per sopravvive a questi primi freddi e soprattutto a questi raffreddori, influenze e sinusiti?
Di seguito vi elenco il mio personale vademecum che metto in atto in questi casi.

  • Evitare sbalzi di temperatura
  • Riguardarsi, coprirsi e stare a casa
  • Assumere vitamina C, meglio se naturale e non sintetica come quella presente negli integratori
  • Bere tanto, oltre i 2 litri di acqua, so che è difficile, ma serve a fluidificare gli umori
  • Mangiare frutta e verdura per integrare elementi nutritivi importanti
  • Umidificare gli ambienti, e non surriscaldare troppo casa
  • Areare gli ambienti per ossigenare casa
  • Se i sintomi persistono più del dovuto, consultate il vostro medico, che probabilmente vi somministrerà del paracetamolo, per attenuare i sintomi.
  • Via libera ai mitici rimedi della nonna…un vero e proprio “must”

Rimedi della nonna (per un semplice raffreddore)

  1. Tisane con zenzero, limone e aglio.
  2. Tisana con cannella e miele
  3. Fumenta con bicarbonato o eucalipto o tea tree oil
  4. Limone spremuto e miele
  5. Succo di cipolla e miele
  6. Brodo di pollo ben caldo
  7. Latte caldo, meglio se intero e miele
  8. Mix di curcuma e miele

Buona guarigione!

Quando si diventa genitori, il concetto di vacanza, cambia totalmente. Le esigenze sono diverse perché diversi siamo noi, infatti se un tempo la vacanza era vista come un momento di relax, divertimento e avventura, con i bimbi le cose cambiano drasticamente. Inutile dire che quando si ha a che fare con neonati e bimbi piccoli, anche i più giramondo e avventurosi, si devono dare una calmata, facendo attenzione a quale meta potrebbe essere più opportuna. Io amo viaggiare, e per viaggio, intendo prendere un volo  e andare fuori dai confini italiani o meglio ancora da quelli europei. Da quando sono madre, quindi da due anni a questa parte, le mie mete sono state drasticamente ridotte e ridimensionate, nessun volo transoceanico, ma solo tratte italiane.  A questo punto la domanda sorge spontanea: quale è la vacanza ideale con bimbi piccoli? Mare o montagna?

La “me” di qualche anno fa senza ombra di dubbio avrebbe risposto il mare. Adoro il mare, amo stare in acqua e fare il bagno, mangiare pesce, e passeggiare la sera con la brezza marina. La montagna mi piace, ma soprattutto d’inverno perché amo sciare e stare sulla neve, con le giornate che iniziano presto sulle piste e terminano al calduccio dei rifugi. Ho sempre pensato che la montagna d’estate fosse noiosa e infatti non ci sono quasi mai andata, se non con ex fidanzati ancora più noiosi. Senza dubbio, il mare mi si addice di più, la vita di mare mi entusiasma, lo iodio sprigionato nell’aria mi mette di buon umore.

Però, come si suol dire ho fatto i conti senza l’oste, anzi senza “le osti”, le mie bambine. Infatti, solo le mamme possono capirmi, non mi ero mai resa conto di quanto fosse stancante per una mamma la vacanza al mare con prole al seguito,  perché a meno che non andiamo in strutture tipo villaggio all inclusive, con baby sitter e mini club, o abbiamo con noi gli aiuti necessari, quali i nonni o tate, il soggiorno rischia di diventare un tour de force. Si inizia dalla mattina con la sveglia presto, perché le prime ore sono le migliori, pranzo a casa o fuori ma in un luogo tranquillo dove si possa fare il riposino pomeridiano  fino alle 16:30/17, poi una merendina a base di frutta leggera leggera, così da poter fare il bagno subito dopo, e poi di nuovo a casa per preparare la cena. In tutto questo ho omesso la preparazione, un rituale che non finisce più, ricordarsi di prendere tutto il necessario per la spiaggia, teli, creme, giochi, parei, costume di ricambio, pannolini, salviette, frutta, acqua e varie ed eventuali.  Il momento del bagno poi è il top, non è più il classico relax time nel quale abbandonarsi alle onde del mare, nuotando in santa pace, ma al  contrario una vera e propria pseudo seduta di nuoto e acquaticità per bambini. Insomma, io che amo tanto il mare, l’anno prossimo farò le mie ferie sulle Dolomiti.

Settembre è il mese dei rientri da ferie e vacanze estive, da una completa situazione di relax, o quasi  (per le mamme mica tanto…) ad una fatta di impegni lavorativi, routine quotidiana e mille altre responsabilità.
E allora come fare per ripartire alla grande? Rimbocchiamoci le maniche e pensiamo che tutto è un ciclo e che presto torneranno le vacanze, se non subitissimo quelle estive, sicuramente quelle invernali, con il Natale e tutta la magia che porta con sè questa festa. Il rientro dopo le ferie ovviamente non è uguale per tutti, ciò varia in base al lavoro che svolgiamo e alle caratteristiche della nostra personalità. Le aspettative con le quali pensiamo alle vacanze, svolgono un ruolo centrale, poiché se partiamo pensando ad una fuga dalla nostra brutta realtà,  il ritorno sarà destabilizzante, al contrario se le ferie vengono vissute come momenti di relax per rallentare e divertirsi, il rientro sarà più fisiologico e meno stressante.

Esiste anche una “Sindrome da rientro” che è una specie di lieve stato depressivo, più che altro malinconico, una pseudo patologia più frequente nel mese di settembre, perciò non sottovalutate l’idea di servirvi di questi piccoli accorgimenti che vi elenco di seguito:
  • 1) Rientrate qualche giorno prima di tornare a lavoro, così da non aver un brusco impatto al ritmo lavorativo.
  • 2) Passate del tempo all’aria aperta, la luce del sole è un potente anti-depressivo naturale, perciò  state fuori più possibile, almeno nel week end o quando non lavorate.
  • 3) Rispettate i cicli sonno veglia, cercando di andare a letto non tanto tardi, cosi da recuperare e fare una scorta di energie, spendibili poi durante il giorno dopo, anche perché perdere ore di sonno, equivale a minare il nostro stato psicofisico.
  • 4) Alimentatevi correttamente. Le abitudini alimentari sono molto importanti e influiscono non poco nella nostra vita. Una buona dieta, quella mediterranea è perfetta, ricca di ogni nutrimento necessario, carboidrati proteine e grassi ma soprattutto vitamine e minerali presenti in frutta e verdura, migliora la nostra qualità di vita e ci tiene in salute.
  • 5) Mantenetevi in movimento, l’attività fisica stimola le endorfine e gli altri ormoni del benessere, infatti previene lo stress e aiuta a riposare meglio.
  • 6) Organizzate un week end rigenerante, finché la stagione lo consente, momenti di quiete e relax servono sempre per ricaricare le batterie e tornare più in forma alla nostra routine lavorativa.
  • 7) Concedetevi pause ogni 3/4 ore per sgranchirvi gambe e far riposare gli occhi dal computer.
  • 8) Pensate ai vostri bimbi,  anche loro infatti accusano il repentino cambio di abitudini, dopo tre mesi di vacanza, non è semplice tornare alla routine scolastica.
  • 9) Abbandonate la tecnologia, almeno i camera da letto. Il sonno è sacro, perciò via telefoni, via computer, via tv, concessi solo libri. Spegnete il telefono, o almeno silenziatelo, lasciandolo in un’altra stanza, staccatevi dal computer e smettete di lavorare o andare sui social.
  • 10) Siate positivi, questo vale come regola di vita per tutto,  cercate di trasmettere ottimismo e serenità anche agli altri e nei limiti del possibile, fate cose che vi rendono felici.

Rendiamo più piacevole settembre, così da riprendere in maniera soft la nostra vita. L’ideale è riuscire a fare tesoro dell’energia che le vacanze estive ci hanno donato, affinché il rientro sia il meno traumatico possibile.  Basta malinconia, basta piangersi addosso, abbandonate lo sconforto e siate positivi.

 

[vc_row][vc_column][vc_video link=”https://youtu.be/Q681IGiObeY”][vc_column_text]Ad agosto sono andata con la mia famiglia all’Isola dElba, siamo stati una settimana a Marciana Marina, un paesino che mi è rimasto nel cuore e che conosco da quando ero bambina. Con il suo piccolo porticciolo a ridosso del paesino, Marciana Marina è un gioiellino nel quale poter godere di un mare limpido e meraviglioso. In generale io adoro l’Isola d’Elba, la considero una vera e propria perla dell’Arcipelago Toscano, che raccoglie al suo interno un’infinità di attrattive e cose interessanti da fare e da vedere. All’Isola d’Elba non c’è solo mare, ma tanti paesini interni, ricchi di storia e particolarità, infatti in questa mia permanenza a Marciana Marina, sono voluta andare a visitare anche la vicina Poggio e Marciana alta, propio sotto al Monte Capanne, la cima più alta di tutta l’Isola. Guardate nel video cosa ho scoperto…

Buona visione e buon viaggio

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Ogni anno in questa data è d’obbligo ricordare quanto è successo a Manhattan, New York, è doveroso non dimenticare. Questa ricorrenza rimarrà indelebile nella storia e nei nostri cuori, quella indimenticabile attentato che ha visto morire migliaia di persone per l’esattezza 2974, oltre ai 19 dirottatori, idioti kamikaze. Maledetti terroristi, schiavi di una cultura fondata sull’odio e sugli omicidi, purtroppo in questo mondo ci sono degli invasati, delinquenti, criminali, gente della peggio razza, mossi da una fantomatica fuorviante e malsana ideologia, che sarebbe meglio chiamare delirio mistico omicida. Perché tutto questo odio, perché questa follia omicida?  Sicuramente ci sono degli interessi politici ed economici che come sempre muovono guerre e intere popolazioni, probabilmente ogni paese ha qualcosa da nascondere ed è colpevole di qualcosa, ma siamo nel 2018, ed è ora di andare avanti di evolversi, civilizzandosi e rendendo migliore un mondo che, finche persistono tali fenomeni, non ha niente civile.

Quest’estate quanti libri avete letto? Personalmente adoro leggere, specie quando mi trovo in vacanza, al mare sotto l’ombrellone in relax, ma quando si hanno figli, e credo che  ogni mamma può darmi ragione, è difficile ritagliarsi momenti del genere, da dedicare alla lettura. Vacanza e relax, quasi sempre non vanno di pari  passo, perciò leggere a questo punto diventa un lusso, attimi preziosi da dedicare a letture interessanti e meritevoli.
I libri letti questa estate che mi sono piaciuti e che consiglio vivamente, sono questi tre:
“Moran”, romanzo appassionante, di Matilde Calamai.
“Il Cammino dell’Arco” insegnamenti e saggezza di Paulo Coelho.
“Il Monastero dei delitti”, thriller avvincente, di Claudio Aita.
Per non farmi mancare niente, ho spaziato su diversi generi, dal romanzo esotico, al giallo/thriller, al libro ricco di valori e perle di saggezza.

– MORAN –

Matilde Calamai

Moran è un romanzo appassionante, che tratta diverse tematiche al suo interno, amore, amicizia, sesso, tradimenti, legami familiari e bracconaggio, sono questi alcuni temi toccati in questa narrazione avvincente. Il racconto è ambientato in Africa, e ha come protagonista un giovane artista fiorentino di nome Alex, alla ricerca del padre misteriosamente scomparso in circostanze sospette, proprio in quel continente così lontano e affascinante. Il romanzo si articola con le vicende del protagonista e del suo viaggio che ben presto diventa un percorso all’interno del suo io più profondo, capace di svelargli le parti più nascoste e intime di sé.  In questo magico percorso, oltre a scoprire una natura esotica, meravigliosamente selvaggia, dotata di orizzonti incontaminati, incontra una realtà nuova, fatta di povertà, ingiustizie, fratellanza, amicizia e amore. L’ Africa e i suoi personaggi porteranno il protagonista lontano, molto lontano, le sue certezze cadranno, le convinzioni si sgretoleranno, le priorità cambieranno radicalmente, insomma la sua vita si sconvolgerà del tutto. Nel racconto si intuisce quanto l’Autrice ami questo continente e la natura che essa racchiude, con la sua flora e la sua fauna. Il racconto è ambientato in un asilo di elefanti, un luogo protetto dove gli animali trovano cure amorevoli e un posto dove crescere nell’attesa di essere in grado di badare a se stessi nella vasta natura incontaminata africana. Una terra affascinante che con i suoi forti contrasti trasformerà un giovane ragazzo borghese in un uomo coraggioso e protettivo, un combattente che lotta per il bene, un Moran, ovvero un guerriero Masai. Questo libro vuole affrontare la tematica del bracconaggio, purtroppo ancora oggi, realtà presente in Africa. Argomento crudo e spietato ma trattato magistralmente dal punto di vista animalista, che denuncia questo aberrante fenomeno, purtroppo ancora molto in voga.

– IL CAMMINO DELL’ARCO –

Paulo Coelho

Premetto che adoro questo scrittore, Coelho è uno dei miei autori preferiti. Le sue letture mi appassionano, il suo stile mi piace molto, in ogni suo racconto vi si racchiude una particolare morale. Il tema principale di questo libro che dispensa perle di saggezza è la metafora tra la vita e la disciplina del tiro con l’arco. Metaforicamente l’arco è la vita e da esso proviene la forza, la freccia è l’intenzione, il bersaglio infine è l’obiettivo ultimo. Il protagonista principale é Tetsuya, il miglior arciere del mondo, che si è ritirato a vivere modestamente in un villaggio, svolgendo il lavoro del falegname. Quando si presenta difronte a lui un arciere venuto da lontano per sfidarlo, lui raccoglie la sfida e lo sconfigge dimostrando che la sola tecnica non basta per avere successo nella vita. Da questa lezione di vita viene ispirato un giovane del villaggio che prega il protagonista di istruirlo e condurlo in questo percorso ricco di valori. Il maestro così lo istruirà su come rispondere efficacemente alle prove che la vita gli metterà difronte. Questa storia, è un valido breviario che insegna molto, è una lettura semplice e scorrevole, impreziosita dai disegni di Christoph Niemann illustratore e graphic designer tedesco.

– IL MONASTERO DEI DELITTI –

Claudio Aita

Il Monastero dei delitti è un thriller avvincente, una trama che si intreccia tra  delitti efferati  e misteriosi, apparentemente senza senso. L’eterna lotta tra bene e male è la tematica centrale di questo libro, ambientato a Firenze in due riprese, ai tempi d’oggi e nel medioevo  ai tempi dell’Inquisizione. L’ autore intreccia la trama di due protagonisti principali legati l’un l’altro. Geremia, scrittore talentuoso ma disilluso con indole auto-distruttiva e Frate Lamberto, frate francescano, uomo giusto e religioso che lotta per il bene, ma con qualche macchia indelebile che oscura la sua nobile anima. L’ Autore mischia magistralmente realtà e fantasia, il sempre attuale e reale caso del “mostro di Firenze” con una storia ambientata nel medioevo ai tempi della terribile usanza dell’inquisizione, vera e propria barbarie. La narrazione degli eventi è incalzante, la suspance generata dalla lettura, stimola il lettore ad andare avanti fino alla fine, per riuscire a capire quale è il finale e scoprire il senso della storia. Da sfondo al racconto, la meravigliosa Firenze, culla del Rinascimento e di tante altre bellezze, città che racchiude al suo interno un universo parallelo fatto di malvagità e cospirazioni malefiche. Una realtà spaventosa che coinvolge personaggi in vista, che appartengono all’alta borghesia, personalità di spicco che controllano persino l’informazione e la  politica.

Con questo libro ho rispolverato le mie nozioni di storia, e sono rabbrividita difronte a quello strumento atroce che era l’Inquisizione. Perciò ho approfondito l’argomento e vorrei che anche voi leggeste questo estrapolato di Wikipedia, che fa capire l’atrocità di questo delirio mistico.
Le “sette regole” una lista terribile che stabiliva chi doveva essere sottoposto a queste atroci torture:

1. Si tortura l’accusato che vacilla nelle risposte, affermando ora una cosa, ora il contrario, ma sempre negando i capi d’accusa più importanti. Si presume in questo caso che l’accusato nasconda la verità e che, pungolato dagli interrogatori, si contraddica. Se negasse una volta, poi confessasse e si pentisse, non sarebbe considerato un “vacillante” ma come “eretico penitente” e verrebbe condannato.

2. Sarà torturato il diffamato che abbia contro anche un solo testimone. Infatti la pubblica nomea più un testimone costituiscono insieme una mezza prova, cosa che non stupirà nessuno dal momento che una sola testimonianza vale già come un indizio. Si dirà testis unus, testis nullus? Ciò vale per la condanna, non per la presunzione. Una sola testimonianza a carico dunque basta. Tuttavia, ne convengo, la testimonianza di uno solo non avrebbe la stessa forza di un giudizio civile.

3. Il diffamato contro il quale si è riusciti ad accumulare uno o più indizi gravi deve essere torturato. La diffamazione più gli indizi bastano. Per i preti, basta la diffamazione (tuttavia si torturano solo i preti infami). In questo caso le condizioni sono sufficientemente numerose.

4. Sarà torturato colui contro il quale deporrà uno solo in materia di eresia e contro il quale si avranno inoltre indizi veementi o violenti.

5. Colui contro il quale peseranno più indizi veementi o violenti verrà torturato, anche se non si dispone di alcun testimone a carico.

6. A maggior ragione si torturerà colui il quale, simile al precedente, avrà in più contro di sé la deposizione di un testimone.

7. Colui contro il quale si ha solo diffamazione o un solo testimone o un solo indizio non verrà torturato: una di queste condizioni, da sola, non basta a giustificare la tortura.

Tratto da: Fra Nicolau Eymerich, Manuale dell’Inquisitore. Ed. Piemme. Casale Monferrato, 1998 (Wikipedia)

 

Tele Iride è la mia nuova avventura televisiva, inizia così un nuovo capitolo della mia vita lavorativa. In realtà della mia vita in generale, vista la nascita della mia secondogenita Stella. Prima di esprimere tutto il mio entusiasmo per il mio futuro impegno nella nuova emittente nella quale approderò tra qualche settima, voglio spendere due parole per ltalia7,emittente per la quale ho lavorato per quattro anni, dopo il mio trascorso in Rai. Ringrazio tutte le persone che mi hanno voluta e che hanno creduto in me. Il recente fallimento di Italia7 è stato un duro colpo per tutti noi, tra collaboratori e dipendenti, professionisti che hanno sempre lavorato assiduamente nonostante le acque non fossero delle più calme. Adesso Italia7 è stata acquistata da un gruppo imprenditoriale laziale, titolare di altre emittenti, il mio augurio è che salvaguardino la realtà esistente e i lavoratori al loro interno. Detto questo, come si suol dire, chiusa una porta si apre un portone, proprio così, infatti sono molto contenta del nuovo lavoro, prima di tutto perché dopo un po’ il cambiamento è una cosa che stimola molto, poi la sfida che mi appassiona, è quella di portare Tele Iride come punto di riferimento per il pubblico fiorentino, rendendola ancora più vicina alla nostra città. Il Direttore Marco Talluri mi ha gratificata molto,  puntando su di me per alcuni programmi del palinsesto di questa stagione. “Viola Express”, la prima serata di Tele Iride del lunedì sera, dedicata al mondo Viola, un dibattito tra professionisti del settore per discutere e approfondire l’andamento della Fiorentina. Sarò anche la conduttrice del programma sulla salute in onda dalle realtà sanitarie Toscane, Villa Donatello a Firenze ne è un esempio. Oltre a questi due programmi, dovrebbe partire un altro format, che adesso è in fase di costruzione, perciò continuate a seguirmi e scoprirete tutte le sorprese in serbo  per Voi.

Alcuni siti che parlano del mio passaggio:

FirenzeViola
Fiorentinanews
Sportsweek
Calcio-addicted

 

Tele Iride canale 96 del digitale terrestre

Buona visione

Vi racconto la mia storia circa il furto d’identità che ho subito.

Due giorni fa ero in spiaggia, serena e tranquilla, che mi godevo momenti di giooco e relax con le mie bimbe, quando mi arriva un messaggio di un’ amica, che scrive: “Eli, ti hanno rubato l’identità!!!”. Immaginate il mio sconcerto  nel leggere tali parole! Chi mai si è spacciato per me? Con quale scopo? Ero confusa, non sapevo cosa pensare e soprattutto cosa fare. Al messaggio seguiva una foto, uno screen shoot della mia trasmissione “Salute e Benessere” con titolo e nomi contraffatti. La mia amica poi mi ha chiamata, raccontandomi che si era accorta della mia immagine presente su un link sponsorizzato su facebook, così incuriosita e pensando che fossi io a sponsorizzare una puntata della mia trasmissione, ha cliccato aprendo il link in questione. Questo link portava su una pagina Facebook di una certa Iren Batric, ovviamente profilo fittizio, che  postava tale link incriminato con la mia immagine, correlato ad un blog, dal nome incomprensibile. Un blog anomalo, dal nome si intuiva che fosse un fake, o comunque una cosa losca, anche perché, compariva solo quella pagina, con finti commenti creati ad hoc, il cui scopo era vendere un fantomatico prodotto.

Oh mio Dio! La mia faccia, il mio nome, ma con un cognome diverso, invece che Sergi, Braconi. Una pseudo-intervista che io, “Elisa Braconi” facevo a tal “Dott. Francesco Pirelli”, infettologo, per sconfiggere il cattivo alito, dato da parassiti intestinali. In relatà, quella specifica trasmissione, registrata più di un anno fa, trattava di tricologia, alopecie e altri disturbi del cuoio capelluto, quinidi tutt’altro argomento. La mia immagine, quella del dottore, e quella della trasmissione, sottratte illegalmente e usate per venedere un fantomatico pseudo-integratore, una truffa in piena regola. Subito mio marito ha telefonato alla polizia postale, che ha detto, con nostra grande sorpresa, di non aver molte armi a disposizione in questi casi, e che il mio caso, risultava piuttosto comune tra i personaggi dello spettacolo. Una violazione  piuttosto frequente, che riguarda personaggi conosciuti, usati, loro malgrado, per questi scopi fraudolenti e commerciali. Ladri in piena regola, delinquenti che grazie alla scarsa tracciabilità d’internet continuano imperterriti con questi reati, facendola franca ogni volta. Ladri d’identità, criminali informatici, hacker di professione. Pagine e profili fittizi,  creati ad hoc, ad opera di questi signori, che compaiono solo per qualche giorno, giusto il tempo di truffare qualche ingenuo credulone. Infatti il link in questione è già decaduto, non esiste più, e la pagina in questione puff… per magia è prontamente scomparsa. Questo qua sotto è il messaggio che mi appare adesso.

Purtroppo non ci sono molte soluzioni in questo caso, internet è vasto come il mare, e pieno di squali che con i loro mezzucci vogliono truffare il prossimo. Prestate attenzione ai social network, state attenti a cosa postate, specialmente foto e immagini dei vostri bambini e di minori in generale, perché questo web  è un mondo pieno di rischi e pericoli.

Il Sole, stella madre del sistema solare, attorno al quale orbita la terra. Indispensabile per la vita del nostro pianeta, apporta grandi benefici, ma come tutte le cose ovviamente, è opportuno non esagerare e dosare bene l’esposizione al sole. Conosciamo bene i suoi danni, quali scottature, invecchiamento della pelle, macchie solari fino ai temibili melanomi, ma se assunto in maniera corretta e oculata i benefici sono diversi, ad esempio:

  • Sviluppo della VITAMINA D, necessaria per la sua azione sulla fissazione del calcio alle ossa, e per altre importanti funzioni, bastano infatti 15-20 minuti al giorno per almeno 4 giorni alla settimana.
  • L’ esposizione al sole MIGLIORA L’UMORE.  La luce solare, specie la mattina, è in grado di stimolare il sistema neuroendocrino, in particolare aumentando la produzione di serotonina, importante neurotrasmettitore deputato al controllo dell’umore. Infatti nei paesi del nord, dove la luce solare è minore ci sono molti casi di depressione stagionale dovuta alla carenza di luce solare.
  • Aiuta la guarigione di ALCUNE MALATTIE DELLA PELLE, come ad esempio acne, psoriasi, eczemi, ovviamente dosato con cura e sempre sotto controllo medico.
  • Sembra che aiuti LA FORMA FISICA perché aumentando i livelli di serotonina, l’appetito regolato da tale ormone, sembra diminuire,  ciò anche perché la voglia di spogliarsi incentiva la volontà di perdere i chili di troppo.
  • ALLEVIA ALCUNE INFEZIONI e contratture muscolari , grazie alla sua azione miorilassante.

E’ necessario  però esporsi con cautela seguendo alcune importanti indicazioni, specialmente in caso di bambini piccoli. Ecco alcuni consigli per un’esposizione sicura in ogni occasione.

  • AD OGNI ETA’ LA SUA PROTEZIONE. E’ consigliabile evitare l’esposizione diretta dei neonati. Per i bambini  usare una protezione solare con filtro 50+.
  • GLI ORARI CONTANO. Le ore migliori per lasciare i piccoli all’aperto, sono quelle della mattina e del tardo pomeriggio. Indicativamente fino alle 11:00 e dopo le 16:30
  • CREMA SOLARE: BISOGNA RIAPPLICARLA ? Si, la crema protettiva va applicata ogni 2 ore, dal momento che, sfregamento, acqua e sudorazione ne riducono gradualmente l’efficacia.
  • CREMA SOLARE: ANCHE SOTTO L’OMBRELLONE ? Si, la protezione solare che offre il tessuto dell’ombrellone è pressoché media, quindi in caso di bambini, si deve applicare la protezione solare ugualmente.
  • CAPPELLI E OCCHIALINI. E’ il caso di usare cappelli a tesa larga e occhiali da sole per proteggersi dai danni del sole, poiché costituiscono un’ottima protezione per testa, viso e occhi. Per garantire la sicurezza e la salute dei nostri occhi, utilizzare occhiali da sole, certificati a norma CE (attenzione che non significhi China Export, quindi tarocchi e dannosi).
  • ATTENZIONE ALLE CREME. Non tutte le creme sono uguali, quelle per i bambini non devono avere grandi profumazioni. In caso di bambini con pelle particolarmente sensibile, dermatiti atomiche, o allergie varie, è meglio rivolgersi al medico.
  • LE CREME SOLARI SCADONO? Molte creme hanno la data di scadenza, che fa riferimento al prodotto integro e ben conservato. In ogni modo, consigliano, dopo l’apertura del prodotto, di non conservare oltre 6/12 mesi, secondo indicazioni riportate in etichetta.
  • PROTEZIONE ANCHE IN CITTA’ ? E’ buona regola proteggere sempre i bambini in caso di esposizione solare, in particolare nelle zone non coperte dai vestiti.
  • LA PROTEZIONE RIDUCE I BENEFICI DELLA VITAMINA D ? Recenti studi hanno confermato che l’impatto dell’utilizzo delle creme solari sulla produzione di vitamina D non alteri la sua produzione. In realtà bastano 10-15 minutidi sole al giornoper indurre la produzione di questa importante vitamina.
  • CREME DOPOSOLE, PERCHE’ SONO IMPORTANTI ? Poiché esse contengono emollienti che favoriscono la giusta idratazione della pelle, dopo una giornata all’aria aperta, in cui la nostra pelle è stata messa a dura prova.

Buone vacanze!