Asilo si o asilo no? Questo è il dilemma che si pongono molte mamme. Per quanto mi riguarda, io non ho mai avuto dubbi sul da farsi. Sono una forte sostenitrice del nido, questo perché sono convinta che faccia la differenza per un corretto sviluppo del bambino. La condivisione quotidiana con altri bambini, le regole, lo scambio, l’imitazione, l’integrazione, le tante attività, semplici o complesse che siano, tutto ciò rappresenta un grande stimolo per l’apprendimento in diverse aree.  La sfera psico-sociale, relazionale, il linguaggio, l’acquisizione  di nuove importanti competenze, che ampliano il panorama del bambino, un grande ventaglio di stimoli pensati ad hoc per una crescita ottimale. Per quanto dediti, bravi, attenti e scrupolosi, genitori, nonni o tate non possono fornire esperienze così complete come quelle dell’asilo, in primis perché il bambino rimanendo in casa, o in ambienti familiari,  non sperimenta un nuovo contesto extra familiare, importante per un corretto sviluppo dell’autonomia personale. Il confronto con altri mimmi, specie in classi miste, dove ci sono bambini grandi, piccoli e medi, dà modo al bambino di vedere, capire e riflettere sul proprio e altrui comportamento, restituendo con il rispecchiamento, importanti feedback. La mia bambina va all’asilo nido da quando aveva 16 mesi, e sono molto soddisfatta della mia scelta, perché quello che ha appreso in quel contesto non l’avrebbe appreso stando in casa, con genitori, nonni o babysitter. Sono felice perché oltre alle tante competenze sviluppate grazie all’asilo, ogni mattina la mia bambina è felice ed entusiasta di andare dalle maestre, che saluta sempre con baci e abbracci e questo è un feedback importante .per capire il benessere della bambina. Inoltre per le mamme che lavorano, è un’istituzione indispensabile l’asilo, ma non solo per loro, anche per chi non lavora,  avere del tempo libero per staccare, prendendosi dei momenti per se stesse è fondamentale. Per alcune mamme non è semplice rispondere alla mia domanda iniziale. Questo può essere comprensibile, in primis perché non si sentono pronte a condividere così presto il loro bambino con un’istituzione scolastica, seppur in formato mini, e poi con tutto quello che si sente sui media, tra maltrattamenti e angherie che certi mostri, che non hanno il diritto di essere chiamate maestre, compiono a discapito di queste piccole e indifese creature, può destabilizzare e impaurire non poco.  Un’altra ragione che potrebbe far rispondere negativamente alla mia domanda iniziale, è l’aspetto puramente economico, del resto molto comprensibile, viste le rette mensili degli asili nido, se pur comunali, e in base al reddito, sono comunque abbastanza alte,  per non parlare degli asili privati, che hanno prezzi veramente esosi. Ogni mamma che compie una scelta, lo fa pensando solo al benessere del proprio bambino, perciò, qualsiasi essa sia, va rispettata e accolta, anche perché ognuno ha il diritto di pensare e fare come vuole, a patto che ci sia rispetto e comprensione verso coloro che la pensano diversamente, d’altronde il mondo è bello perché è vario e la diversità arricchisce sempre.

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