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IL SETTING

L’importanza dei dettagli nello studio di una psicologa

L’ ambulatorio psicologico è molto importante nella pratica terapeutica, è anch’esso uno strumento che va a far parte, insieme ad altre caratteristiche, di quello che poi viene definito setting terapeutico.
Ma cos’ è il setting?  Il setting psicologico è un costrutto indispensabile nella pratica terapeutica, e come riassume bene Wikipedia si divide in:

  • caratteristiche spazio-temporali (componente fisica);

  • comportamenti (componente sociale) messi in atto al suo interno;

  • un programma di setting, rappresentato dall’insieme delle sequenze prescritte e ordinate nel tempo, per le attività e gli scambi tra le persone e gli oggetti all’interno del setting stesso; questo programma attribuisce al setting stesso il carattere organizzato e l’interdipendenza delle componenti fisiche e sociali.

Elisa Sergi psicologa

Queste sono le caratteristiche del setting, in cui rientra ovviamente l’ambulatorio lo studio dello psicologo.

L’ambulatorio infatti gioca un ruolo fondamentale sulla percezione del cliente/paziente che si forma dai primi momenti in cui si viene in contatto con tale ambiente. Quando entriamo in un ambiente subito ci rendiamo conto, anche a livello inconscio, del luogo in cui siamo, e immediatamente elaboriamo dei giudizi postivi e negativi. L’importanza della prima impressione. L’ ambulatorio riflette il terapeuta e condiziona ampiamente la visione che noi abbiamo di lui. Già dai primi attimi la nostra mente seleziona dei contenuti da catalogare qualitativamente, che andranno a influenzare la professionalità dello psicologo che abbiamo difronte.

Un’ opinione quindi, che si forma e si plasma fin dai primi minuti, nella quale ogni dettaglio riveste un ruolo importante e soprattutto è in grado di fare la differenza. In primis le caratteristiche personali dello psicologo, sono assolutamente fondamentali, gradevolezza estetica, cura personale, abbigliamento e accessori, oltre che ovviamente atteggiamenti, comportamenti e l’empatia dimostrata.

Elisa Sergi psicologaIl focus sul terapeuta è fondamentale e sacrosanto, perché nella relazione terapeutica, più che in ogni altro mestiere, lo strumento del trattamento è lo psicologo stesso, per questo ha una rilevanza importantissima. Sulle caratteristiche del terapeuta “ideale”, visto l’argomento molto vasto oltreché interessante, farò un articolo dedicato alla figura dello psicologo e alle caratteristiche che a mio avviso dovrebbe avere.

Subito dopo il focus sulle caratteristiche generali del terapeuta si passa all’osservazione dell’ambiente circostante, ovvero la stanza in questione. Il primo approccio percettivo è importante e prende in considerazione come sempre molti fattori, ad esempio se l’ambiente è grande o piccolo se luminoso o meno, se asettico o accogliente, se ha pareti colorate e quali e quanti sono gli oggetti presenti all’interno. Tutto prende significato.

L’arredamento dello studio

Sono molte le evidenze scientifiche che dimostrano come siano correlate tra loro l’arredamento e la qualità percepita dell’appuntamento terapeutico. Avere uno studio curato e calibrato in base a ciò che si vuol comunicare e soprattutto che rispecchi, senza controsensi ed eccessi, la personalità e lo stile del terapeuta è rilevante per una qualità migliore, nella relazione terapeutica e nella riuscita dell’intervento psicologico.

Gli aspetti che vengono apprezzati dai pazienti, sono sensibili alle loro caratteristiche soggettive, ma in generale, un ambiente luminoso, ben dosato di oggetti, pulito e confortevole, capace di infondere un senso di professionalità, serietà ma al tempo stesso accoglienza è quello che ogni paziente desidera.

Quali dovrebbero essere i mobili dell’ambultorio psicologico? Ovviamente non c’è una risposta univoca, bensì una sorta di buon senso comune che possiamo tramandare ai neo-psicologi per districarsi in questa tematica. Parola d’ordine: buongusto, a cui deve seguire buonsenso e moderazione. Lo stile personale ci deve essere, non eccessivamente, ma con quel tocco che ci rappresenti. Tenere ovviamente la vita privata, lontana dal setting terapeutico, quindi niente foto di famiglia, niente che riporti o distragga la persona sulla vita familiare/relazionale del terapeuta. Un arredamento moderno o classico? Io preferisco il moderno, lo trovo più attuale e fresco, ma questa è la mia preferenza soggettiva, qui ovviamente dipende dalla personalità e dai gusti del terapeuta. Quello che mi sento di dire è che lo stile classico, forse può appartenere un po’ alla vecchia scuola, a colleghi di elevata esperienza e con un’età sicuramente superiore alla mia. Mentre lo stile moderno secondo me è preferibile per noi, nuova generazione di psicologi.

Elementi d’arredo per l’ambulatorio dello Psicologo

Uno spazio accogliente con divani e/o delle poltrone comode e esteticamente gradevoli, meglio se vicine senza interporre altri mobili nel mezzo, secondo me è l’ideale come base di partenza. La classica Chaise Longue, non è necessaria se non fa parte del vostro stile e del vostro approccio terapeutico. Io, ad esempio, ho deciso di non metterla nel mio studio. Vi consiglio di inserire una libreria, mobile che adoro particolarmente e magari ricca di libri inerenti la psicologia. Una scrivania,  anche minimal, dove poter firmare il consenso informato o qualsiasi altro documento o ricevuta fiscale. Personalmente mi piacciono molto anche le mensole, sulle quali appoggiare o libri o piante o quadri, proprio come indica la tendenza attuale, in quanto ad arredo pareti.

Il colore delle pareti è importante, perché capace di trasmettere sensazioni e vibrazioni a seconda della scelta effettutata. Sapete bene, come sia importante il colore intorno a noi e come sia in grado di influenzarci sia positivamente sia negativamente. In linea di massima la funzionalità dovrebbe sposarsi con stile e accostamenti azzeccati, specie per quanto riguarda i colori.

psicologia del colore Elisa SergiIl colore, lo ribadisco, gioca un ruolo centrale su di noi, influenza le nostre percezioni e quindi le nostre considerazioni su una situazione, su una persona su una situazione. Io opterei per colori neutri, come il bianco, il grigio chiaro, ma anche un celeste chiarissimo o un verde pastello, insomma tonalità soft, che in ogni caso tendano al bianco, proprio per donare un senso di neutralità, pulizia e professionalità.

Ogni singolo dettaglio è utile che sia studiato nei minimi termini e con meticolosità. L ‘arredo alle pareti è di vitale importanza in questo caso, perché è lì che si focalizzerà lo sguardo e volte l’attenzione del paziente. Non è facile scegliere i quadri da appendere nel nostro ambulatorio. Non siamo a casa, siamo in un ambiente terapeutico, perciò vi consiglio di porre molta attenzione a quello che attaccate alle pareti.

Per arredare le pareti del mio studio, io mi sono affidata al sito Bimago, nel quale è possibile trovare una vasta gamma di arredo pareti, dalla carta da parati, ai quadri, ai poster ed altre forme decorative. Il mio consiglio è di cercare su questo sito, quale sia lo stile che più vi rappresenta e che pensate sia utile ai fini di un setting adeguato.

Io mi sono innamorata dei poster, forniti di cornice, ( con la scelta bianca o nera) con diverse scritte motivazionali. Le trovo illuminati e ottimi spunti riflessivi dai quali poter partire, per riflettere e approfondire importanti concetti.

Inoltre a me piacciono le composizioni, perciò invece che prendere un poster grande, ho optato per una composizione di 6 piccole stampe da affiancare l’una con l’altra.

Elisa Sergi psicologa arredo ambulatorio
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Elisa Sergi psicologa arredo ambulatorio
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La mia scelta dunque è ricaduta, inevitabilmente su qualcosa che mi rappresentasse e che al tempo stesso fosse adatto ad un ambulatorio psicologico. Dopo aver passato in rassegna tutto il sito, ho deciso di soffermarmi su grafiche e messaggi motivazionali. Devo dire che sul sito ce ne sono moltissime di grafiche  ma io ho scelto queste sei stampe che rappresentano bene alcuni spunti importanti che racchiudono un senso molto positivo.

La mia scelta è caduta su poster dal colore iridescente, perché come sapete bene io adoro i colori e sono uno strumento che uso abitualmente nelle mie terapie psicologiche. Il contenuto dei poster è rilevante alla mia forma mentis e al mio approccio terapeutico.

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Quando nasce un bambino, una delle prima cose a cui una mamma pensa, è fare il nido, ovvero la sua cameretta. Con nido intendo, un luogo caldo, sicuro e accogliente dove far ambientare il nostro piccino, al di fuori del grembo materno. I primi mesi, a dire il vero non basta tanto, occorre solo una comoda e calda culla vicino al nostro letto, per fornirgli tutto l’amore e le attenzioni di cui ha bisogno. Superati i primi mesi, la culla lascia spazio al lettino e soprattutto ad un luogo ben preciso, una stanza dedicata solo a lei/lui: la cameretta.

Da dove iniziare? Dalla scelta della stanza ovviamente. Una volta capito dove sarà ubicata la cameretta, iniziamo con i fondamentali step. C’è chi, come me, la prima cosa che fa è verniciare la stanza. In questo caso, vi potete sbizzarrire a seconda dei gusti personali, osare con il colore o  magari stickers adesivi murali o poster e chi più ne ha, più ne metta. Liberate la fantasia e lasciatevi andare! Ecco gli step principali:

STEP FONDAMENTALI 

  1. Scelta della stanza 
  2. Colore alle pareti 
  3. Illuminazione: lampadari, abajour e altre soluzioni
  4. Lettino
  5. Armadio
  6. Spazio giochi con relativi contenitori
  7. Scrivania? Secondo me no, ancora è presto! Un tavolino basso con mini sedie può bastare
  8. Arredo pareti

1) SCELTA STANZA

Indipendentemente dal tipo di casa che avete, predisporre una stanza per la new entry, non è sempre facile e banale. A seconda delle vostre priorità, sarà necessario calcolare tutti i fattori che riterrete opportuni, come la vicinanza alla vostra camera, la prossimità del bagno, il  livello di silenziosità , o altri fattori per voi rilevanti.

2) COLORE ALLE PARETI

Rappresenta un classico nell’immaginario comune. Raffigurarsi i futuri genitori, con il pennello in mano nella cameretta, a rifinire i dettagli di quella che sarà la stanza del piccolo, è un grade cult. Una scena vista e stravista nei film, ma la realtà, come sempre è ben diversa, io infatti ho optato per l’imbianchino.

3) ILLUMINAZIONE

Che sia un lampadario, applique o abat jour, l’illuminazione è un fattore molto importante, primo perché il tipo di luce è importante, specie nei mesi invernali, sia perché ogni oggetto all’interno della nostra cameretta, arreda, perciò è sempre consigliabile scegliere oggetti in tema con quello che sarà lo stile della cameretta. A me piacciono illuminazioni moderne, ma per la cameretta, che siano divertenti e colorate, in tema bimba.

4) LETTINO

E qui si apre un mondo. Dalla culla al lettino con le sponde, dal lettino più grande al letto singolo con misure standard. Non ci sono regole fisse, ma solo le necessità e i gusti personali dei genitori che decidono di optare per una scelta piuttosto che per un’altra. Per quanto mi riguarda, io per entrambe le mie bambine sono passata dalla culla al lettino a cancelli, adesso però la mia bambina di 3 anni nel classico lettino con  le sponde non ci sta più e a breve passerò ad un’altra pratica soluzione. Nei prossimi articoli scoprirete di cosa si tratta.

5) ARMADIO

Per quanto riguarda l’armadio,  non abbiate fretta, se volete potete anche aspettare ad acquistarlo perché all’inizio può bastare anche un cassettone per riporre le prime tutine del pargolo. Poi inevitabilmente la stanza si modificherà e si plasmerà a seconda delle diverse esigenze del bambino.

6) SPAZIO GIOCHI

Predisporre un comodo e accogliente spazio gioco, che possa essere anche solo un angolo all’interno della cameretta ma super accessoriato, è quello che ci vuole. L’ideale è predisporre in terra un bel tappeto morbido, magari quello componibile, a puzzle colorato, come ho fatto io, contornato di cuscini e angoli morbidi, così in caso di sonno, il bambino si può lasciarsi comodamente avvolgere dalle braccia di Morfeo, in totale sicurezza.

7) SCRIVANIA

Assolutamente non necessaria la scrivania in questo primo periodo. Questa la si dovrà inserire o acquistare un domani quando il bambino inizierà con le elementari. Invece un’idea carina, pratica ed ergonomica sono quei tavolini mignon con tanto di piccole sedie, che hanno negli asili. Io ho avuto in eredità da mia sorella, che ha un bambino di 12 anni, un meraviglioso tavolino in legno, corredato con due seggioline comodissime che possono trasformarsi anche in piccole sedute per grandi.

8) ARREDO PARETI

Ogni casa, ha un suo preciso stile, e le pareti sono le protagoniste indiscusse nelle quali, accostare mobili, apporre mensole, quadri, poster o altre decorazioni, come la carta da parati, può cambiare radicalmente l’aspetto non solo della nostra cameretta in questione, ma della casa stessa. Arredare le pareti è una cosa che inizialmente può sembrare banale, ma a mio avviso non lo è affatto. Ogni parete infatti, ha una sua specifica conformazione per luminosità, dimensione e colore. Ad esempio io per impreziosire la camera delle mie bambine, desideravo qualcosa di speciale e nello stesso tempo originale, in mio aiuto ho avuto la fortuna di scoprire un e-commerce molto stiloso, ovvero www.stiledo.it. All’interno di questo sito (clicca qui!) mi sono potuta sbizzarrire tra mille fantasie, colori, foto, dipinti, quadri e pure poster dotati o meno di cornice. In effetti avevo l’imbarazzo della scelta, potevo optare per quadri spiritosi e divertenti e immagini più classiche e canoniche come paesaggi o icone conosciute.
Nel VIDEO che vi ho inserito in questo articolo, (vedi qui) potrete vedere dal vivo, l’unboxing dei quadri che ho scelto per la cameretta delle mie bambine.

  ?  BUONA VISIONE  ?

www.stiledo.it