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autosvezzamento

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Un neonato dopo i sei mesi di vita, ha bisogno oltre al latte materno (o artificiale) di introdurre nella sua dieta il cibo della nostra dieta mediterranea.

Ci sono principalmente 2  scuole di pensiero:  lo svezzamento classico o l’autosvezzamento. Il divezzamento chiamato anche svezzamento è la graduale introduzione di cibi dai semiliquidi ai semisolidi a partire dal classico brodino vegetale, passando gradualmente dai cerali alle proteine animali e vegetali per poi finire con la pastina di grano duro.

I principi dello SVEZZAMENTO:

  • A 4 mesi iniziare somministrando frutta grattugiata, mela e pera.
  • A 6 mesi si inizia con il primo brodino vegetale nel quale far sciogliere la cremina di riso (o di mais e tapioca).
  • in 1 Litro di acqua, inserire una patata, una carota, una zucchina e qualche foglia di bieta. Far bollire fino a quando il volume non sarà la metà. Scolare le verdure ed utilizzare il solo brodo  per la preparazione della pappa (180 ml circa). Il quantitativo di crema da sciogliere è circa 20 grammi che equivalgono a 2 cucchiai da minestra. A questa mistura si aggiunge un cucchiaino di olio e uno di parmigiano. Questa sarà la pappa della sera, introdotta una sola volta al giorno per una settimana.
  • Dopo la seconda settimana si aggiunge un passato di verdure precedentemente cotte nel brodo.
  • Dopo una decina di giorni si aggiunge mezzo vasetto di omogeneizzato o l’equivalente in grammi di carne fresca di pollo, consiglio agnello o tacchino o i legumi.
  • Dal 7 mese inoltrato si aggiunge anche un formaggio ipolipidoco (stracchino o ricotta) al posto della carne. A questo punto si può introdurre la pastina di grano tenero.
  • A 9 mesi si introduce il tuorlo d’uovo e le altre verdure di stagione. Da qui fino a 1 anno si introdurrà gradualmente tutto, eccezion fatta per il sale e lo zucchero.
  • Cibi vietati: cioccolato, funghi, frutti di mare, pesce crudo, cibi piccanti, fritti, alcool, caffè e frutta secca.

I principi dell’ AUTOSVEZZAMENTO:

  • Nel momento in cui un neonato riesce a mettersi seduto, o in braccio o sul seggiolone è pronto per iniziare la sua avventura con il cibo.
  • Continuare con l’allattamento fino e anche oltre il 6° mese, come raccomanda anche l’OMS.
  • Capire dall’atteggiamento del bambino, quando è l’ora di iniziare ad offrirgli cibo. Questo succede quando guarda osserva e si protende verso quello che mangiamo.
  • Cercare di fargli assaggiare tutto quello che il genitore reputa opportuno, nei limiti del concesso. Attenzione al sale e allo zucchero.
  • Capire i segnali del bambino, quando gradisce o meno e nel caso accontentarlo.
  • Cercare di mantenere i ritmi della famiglia, durante i pasti, il bambino si adeguerà di conseguenza.

Inoltre c’è da sottolineare che l’introduzione di cibi solidi, non vuol dire smettere di prendere il latte (materno o artificiale). La parola “svezzamento”  significa “abbandonare il vizio”, e in assoluto il latte non è un vizio, perciò sarebbe meglio parlare di “alimentazione complementare a richiesta”. 

Dai 12 mesi è possibile iniziare a somministrare il latte intero di mucca. E’ stato studiato che il “latte crescita”, quello arricchito, sia del tutto inutile. Il latte materno è sempre da preferire, e se non è possibile, prediligere l’apposito latte in polvere.

Per quanto riguarda la mia esperienza di mamma,  con le mie due bambine ho seguito, per la prima lo svezzamento classico e quindi i primi brodini, rigorosamente calibrati e pesati al grammo, per la seconda invece, sono stata meno rigida e ho agito secondo il mio buon senso. Per la precisione ho fatto un mix tra svezzamento e autosvezzamento. La mia seconda bambina, dopo le solite classiche pappine, iniziava a dare segni di impazienza, come se si fosse stancata della solita minestrina, allora pian piano ho iniziato ad offrigli le cose che mangiavamo noi, avendo però cura di non salarle né condirle troppo, prediligendo sempre un tipo di dieta sana con olio extravergine di oliva a crudo, cotture a vapore ma anche al forno e in padella. Adesso le mie bambine hanno, quasi 3 anni, la grande, e 9 mesi la più piccola, e ad oggi mangiano con gusto e non hanno difficoltà a provare cibi nuovi.

Ovviamente in tutte le cose ci sono i pro e i contro, tutt’oggi ci sono molte discussioni tra quale sia il metodo migliore. A mio modesto avviso, credo che ogni bambino è diverso e abbia la propria individualità, per questo non ci può essere una formula standard, uguale per tutti. Noi mamme dobbiamo capire i segnali che il nostro bambino ci manda, ad esempio, un altro indizio è la comparsa dei dentini. La natura, se la sappiamo ascoltare, è un’ottima maestra.

Perciò mamme, un consiglio: fidatevi di più di voi stesse, del vostro bambino e soprattutto del vostro innato buon senso, sicuramente saprete qual è la cosa migliore per il vostro bambino, al di là di mode e ultime tendenze.

Tra svezzamento e autosvezzamento… vince il buon senso!

NO SALE
NO MIELE
NO ZUCCHERO