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elisa sergi blogger

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Ci siamo, tutti pronti a preparare gli addobbi natalizi, ma soprattutto lui, l’oggetto cult di ogni Natale che si rispetti, l’albero di Natale. Si, perché con l’arrivo di dicembre, in certi paesi anche prima, siamo in piena aria natalizia, con tutto quello che comporta.

 – LA MAGIA DEL NATALE –

ALBERO VERO o FINTO ?

La prima cosa è capire se vogliamo optare per l’albero di Natale vero o finto. Io mi sono imposta con mio marito e così finalmente abbiamo l’albero di Natale, finto. Se è vero che l’albero di Natale reale, emana un buonissimo profumo di abete, l’idea che dopo il nostro utilizzo possa morire, mi rattrista un po’. Perciò ho deciso di spendere un po’ di più per un albero di Natale artificiale in grado di durare nel tempo. Una scelta che possa essere anche  ecologica con uno sguardo all’ambiente. Certo, la scelta migliore sarebbe stata quella di scegliere un albero di serra, coltivato da un agricoltore di fiducia, magari vicino casa, così anche a Km 0, che successivamente avremmo avuto cura di piantare e coltivare.  Se però non abitiamo in campagna, o in un luogo con un ampio giardino, questo risulta un po’ difficile. Inoltre dobbiamo tenere in considerazione, che non tutti gli habitat vanno bene per il nostro povero alberello. Una buona idea che ho visto non ricordo dove, è quella di creare nella città, un punto di raccolta alberi natalizi, nel quale coltivatori esperti se ne prendono cura, piantandoli e magari riutilizzandoli per gli anni successivi.

IKEA ormai già da qualche anno, aiuta l'ambiente con questa speciale iniziativa (leggi qui). 
Se non volete rinunciare ad avere l'albero vero, sicuramente il mio consiglio è quello di prenderlo IKEA.
Per maggiori info, ecco il rimando al sito IKEA

LE DIMENSIONI CONTANO

Eh si amici miei, le dimensioni contano, eccome se contano! Ma cosa avete capito?? Sto parlando ancora dell’albero di Natale. ?
Le dimensioni sono ovviamente a vostra discrezione, anche perché oltre ai vostri gusti, che possono essere gradevolmente estrosi, dovrete fare i conti con gli spazi della vostra casa. Se la vostra abitazione non è grandissima, è chiaro che non sarà possibile o almeno auspicabile optare per un albero di Natale enorme. In quel caso bisogna ridimensionare le prospettive al fine di non strafare. Se invece avete una casa stile “piazza d’armi”, cioè mediamente grande, potrete sbizzarrirvi con tutte le dimensioni che vorrete…per i più audaci, potreste anche farne più di uno, in quel caso… imbocca al lupo!

?- TOP 10 -?
ADDOBBI ALBERO DI NATALE

  1. La prima cosa da fare è acquistare le lucine! Senza lucine, non è Natale. Meglio scegliere le fantastiche lucine a LED, perché sicure, economiche e certamente più luminose delle lampadine a incandescenza, ormai attempate e old style. Per quanto riguarda la quantità, dipende dai vostri gusti, Ma quante ne servono? Al di là dei gusti personali, più luci ci sono, più l’albero risulterà bello. Fate un po’ i vostri calcoli, e non abbiate paura di osare, in fin dei conti è Natale una volta all’anno. Ecco mentre scrivo ciò, sto pensando che al mio albero di Natale, non starebbero male altre lucine, perciò comprerò su Amazon queste qui

  2. Una volta acquistata una valanga di lucine, adesso non rimane altro che posizionarle sul nostro alberello. Principalmente esistono due metodi che ci consentono di metterle a modino. Un metodo consiste nell’impiego di due serie di lucine, una posizionata verso l’interno dell’albero e una montata sui rami esterni. Il  secondo metodo è quello, per chi avesse solo un filo di lucine, che consiste nel farlo girare lungo i rami specie vicino alle palle, o alle decorazioni più belle, per impreziosirle ancora di più. Un ultimo trucco può essere quello di nascondere il filo verde all’interno, così da avere l’effetto solo del luccichio delle lampadine.
  3. Una cosa che sicuramente tutti tralasciano, o almeno a cui danno poca importanza, (io compresa), è la base dell’albero. Che abbiate un albero vero o finto, dovete tener conto che sarebbe opportuno addobbare, ricoprire, abbellire o rendere presentabile, la parte inferiore del vostro albero. I metodi a cui possiamo ricorrere sono diversi, a seconda della vostra base. Stoffe, pacchetti e pacchettini (anche finti), vasi decorati, insomma date libero sfogo alla vostra fantasia e alla vostra creatività.
  4. Gli addobbi da appendere, che siano palle, cuori, stelle, angeli, o altre decorazioni, l’effetto finale è quello che conta. Il “Bon Ton” recita che le palle più grandi vadano posizionate sotto nei rami più grandi e le piccole in alto, io penso che sia del tutto irrilevante, perché l’effetto finale è quello che conta.
  5.  Un trucco importante come ho già detto, per far risaltare al meglio le decorazioni natalizie è quello di mettere le lucine vicine alle palle di natale.
  6. Siamo arrivati all’argomento “puntale” ovvero alla cima dell’albero.  Il classico puntale dell’albero di Natale è quello che finisce a punta, a me non piace più, lo trovo alquanto datato e obsoleto. E pensare che mi piaceva tanto da piccola, quella specie di freccia a puntava in alto, adesso non lo posso proprio vedere! Il puntale a questo punto, può essere quello che desiderate, una stella, un angelo, una foto attaccata con una molletta, qualsiasi cosa. Spazio alla fantasia. 
  7. Se, come me, avete optato per un albero di Natale artificiale, per varie ragioni, tra cui quella ecologica, ecco allora abbiatene cura, affinché duri a lungo. La maggior parte del tempo infatti, il nostro alberello finto, riposerà in cantina, per questo dategli un’ubicazione distesa, il più possibile lontana da umidità e polvere.  Abbiate cura di chiuderlo con un sacchetto o meglio ancora nel suo originale imballaggio in cartone.
  8. Se il nostro magico alberello artificiale, è un po’ rovinato, non al massimo della forma, ma non vi sentite di buttarlo, sottostando al consumismo acquistandone un altro, allora datevi da fare, e rimettetelo in sesto! In commercio ci sono molte decorazioni verdi, finto fogliame o addobbi che sicuramente potrebbero fare al caso vostro. Sbizzaritevi come più vi piace.
  9. Se non avete abbastanza spazio per un albero di Natale vero o finto che sia, beh non abbattetevi, perché in commercio ci sono altrettante soluzioni carine, tipo alberelli stilizzati di ogni dimensione e stile. Ce ne sono davvero molti, di ogni materiale e misura. Se amate il fai da te o siete esperti di bricolage, sono sicura che riuscirete da soli a realizzare un bellissimo e unico alberello, secondo i vostri gusti e le vostre necessità.
  10. Spazio alla creatività e non abbiate paura di esagerare…la sobrietà non è la strada giusta.

    E se gli addobbi sono tutti diversi?

    Sappiate che non c’è limite alla fantasia! Sul nostro albero di Natale può andare d i tutto! A maggior ragione se sono palline o decori con un particolare legame affettivo, magari tramandati di famiglia in famiglia, o comprati in momenti speciali e significativi della vostra vita. In questo caso si raccomanda solo l’unica accortezza di inserire una decorazione che rimanga abbastanza neutra, da distribuire omogeneamente nell’albero, in mezzo agli altri addobbi, in modo da creare una specie di continuità.

    BUON NATALE

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Black Friday mania

Eccoci siete pronti? Sta arrivando il tanto atteso Black Friday.

Ormai conosciamo tutti o quasi, le strategie commerciali che stanno dietro al Black Friday, io stessa conosco molto bene la psicologia del marketing, con tutti i suoi strumenti altamente persuasivi.
La domanda a questo punto, mi sorge spontanea. Siamo sicuri che una volta conosciute tutte le strategie dietro a tale fenomeno, poi rimarremmo davvero  immuni, non cadendo in acquisti compulsivi?
Possiamo forse fare a meno di caderci dentro, “con tutte le scarpe”?

La mia risposta è: NO, certo che no. ! Io ne sono la prova. Consapevole e conscia di tutti questi meccanismi psicologici inerenti al marketing, mi faccio dolcemente tentare e sicueramente abbindolare da tale fenomeno, della serie…praticare bene e razzolare male.
Eh si, anche i più scaltri, i più furbi, coloro che non temono di finire nella rete delle strategie commerciali, cadono inevitabilmente come pere cotte, anzi più sono sicuri e più diventano preda dei raggiri commerciali legati a questo week end folle di spese e corse all’ultimo saldo.

Un fenomeno che da qualche anno a questa parte ci ha costretti ad acquistare molto più del dovuto, più del necessario, strizzando l’occhio al superfluo grazie a meccanismi psicologici subdoli e super persuasivi.

Ma cosa c’è dietro al Black Friday?

STRATEGIE PSICOLGICHE

Fenomeno inizialmente nato in America, presto si è allargato a tutti gli stati, quando i grandi esperti di mercato, fiutando l’ingente potenziale di enorme portata, decisero di internazionalizzare tale ricorrenza.  In tal modo, il Black Friday, negli anni è diventato sempre più popolare prendendo sempre più campo. Un vero e proprio trend in super crescita, grazie a strategie commerciali ad hoc, in grado di far sborsare soldi anche gli acquirenti più indecisi.

Così anno dopo anno, è diventata una delle più grandi mosse commerciali post saldi, degli ultimi anni. Dai negozi più piccoli, alle grandi catene multinazionali, tutti ma dico proprio tutti, aderiscono, o fanno finta, di aderire a tale ricorrenza. La strategia persuasiva dietro al Black Friday e adesso anche al Cyber Monday, altro trend in crescita di cui parlo più avanti, è di grande portata. Si attuano dei meccanismi psicologici molto convincenti, in gradi di trascinare le masse. Ad esempio la riprova sociale è molto importante, il sol fatto che tutti, o la gran parte delle persone, fa spese durante il Black Friday, ci convince che sia buona norma farle, per il concetto di somiglianza. Un altro esempio è la teoria della scarsità, ovvero con il Black Friday, sicuramente i prodotti diminuiranno a causa dell’ingente richiesta, visti i prezzi più bassi e ciò rende appetibile il bene, facendolo diventare molto prezioso ai nostri occhi. Tante altre sono le nozioni di psicologia dietro a tale fenomeno, non basterebbe studiare un manuale interno di marketing, per cercare di non farsi abbindolare e non cadere in facili tentazioni… ma come ho già scritto, conoscere non vuol dire evitarle, anzi…

E voi? Siete come me o riuscite a scampare a questa succulente occasione chiamata Black Friday?

 

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Le origini

Il primo Black Friday è stato fatto risalire al 1924 ad opera di una grande catena statunitense che organizzò una bella manifestazione esattamente il giorno dopo il Ringraziamento, per fini ovviamente commerciali. Gli anni seguenti venne estesa ad attività limitrofe, fino ad abbracciare tutta la città di New York.

Sulle origini del nome Black Friday, ci sono tante leggende metropolitane, quelle più accreditate e riconosciute sono ormai due:

  1. Black, perché nei libri contabili delle attività commerciali, il nero rappresentava  il bilancio in attivo, in aumento, in crescita, in contrapposizione con il rosso, con cui venivano appuntanti i dati inerenti perdite e cali di vendita.
  2. Questa seconda ipotesi è la più accreditata. Negli anni ’60 la polizia di Filadelfia, era solita indicare il giorno dopo il Ringraziamento, Black Friday, questo perché, in città veniva svolta la famosa manifestazione, ovvero la  tradizionale partita di football “Army vs Navy”, (Esercito contro Marina). Questo evento di grande portata, congestionava il traffico, diventando impossibile l’attraversamento della città.

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Cyber Monday

Pesavate di esservela cavata con il Black Friday, e invece ecco il Cyber Monday!

Un’altra diavoleria e trovata commerciale, post BlackFriday, iniziata nel 2005, per accalappiare  i superstiti al venerdì nero, o far svuotare ancor più le tasche degli incauti acquirenti, shopping addicted, me compresa. Aiuto, si salvi chi può!

Un trend assolutamente in crescita quello del Cyber Monday, che ha preso sempre più campo in Europa, fino ad arrivare da noi in Italia. Un tempo il Cyber Monday era dedicato ai soli acquisti sul web, dedicati al mondo della tecnologia, adesso si è ovviamente steso a tutti gli esercizi commerciali e a tutti i prodotti. Così con il passare degli anni, anche qui in Italia, l’ultima settimana di novembre, invece di avere il “venerdì nero” e il “lunedì cibernetico”, abbiamo un lungo week end dedicato ai saldi e alle corse per i regali natalizi.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Oggi é  il “Giorno del Ringraziamento”

In Italia, si ringrazia che c’è il Black Friday!!!

Il Ringraziamento è una tipica ricorrenza USA, possiamo dire la più amata, che viene  festeggiata ogni anno il quarto giovedì del mese. Questa festività ha origini Cristiane, e simboleggia la gratitudine verso il Signore, per i successi collezionati durante l’anno, in antichità si ringraziava per i frutti che la terra aveva donato nel corso dell’anno. Per approfondire le origini, ecco il mio articolo (leggi qui).

Questa celebrazione apre automaticamente le porte al periodo natalizio e al suo meraviglioso tran tran. Gli Americani festeggiano, in questa giornata l’arrivo dei padri pellegrini nella terra dei nativi americani. Purtroppo la storia spesso è raccontata da una parte sola però, e in questo caso narrata dai padri pellegrini, a discapito dei nativi americani.   Per approfondire leggi su Wikipedia

In USA  la tradizione è quella di mangiare rigorosamente a casa con il classico menu tradizionale che comprende tacchino, zucca e salsa di mirtilli. Prima del pasto sono soliti  ringraziare per le cose positive accadute durante l’anno, tutti in trepidante attesa di dedicarsi allo shopping complusivo il giorno dopo, per il Black Friday.

 

 

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Oggi 25 novembre è la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne. Purtroppo i numeri sono sempre più preoccupanti, solo in Italia ogni 72 ore viene uccisa una donna e nel 2018 le vittime di femminicidio sono state 142, di cui solo una, sarebbe stata troppa! Questi tremendi numeri (fonte: Istat ), sono addirittura in crescita rispetto all’anno scorso, all’inizio del 2019, 94 sono stati i femminicidi. Questi numeri non hanno bisogno di commenti.

Oggi più che mai, in questa Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, è importante informare, educare e promuovere tutte le iniziative per sensibilizzare su questa tematica, al fine di provare a stoppare questo aberrante fenomeno. Questo trend tragicamente in aumento è figlio di questa società, sempre più violenta, aggressiva ed esposta a contenuti sempre più forti.

La violenza è una parola che racchiude al suo interno una sequela innumerevole di significati, in quanto come sappiamo, non c’è solo quella fisica o verbale, ma anche quella più subdola e taciuta, ovvero quella psicologica.
Le forme più invasive di violenza racchiudono entrambe. Se in Italia i dati sono allarmanti in altri paesi la cosa non va meglio, anzi…in certi luoghi le bambine vengono vendute o date in spose (e questo mi fa rabbrividire, da madre!), in alcuni luoghi le donne vengono private degli organi interni, nello specifico, l’utero, per evitare il ciclo mestruale, in altre parti del mondo vengono ridotte in schiave, trucidate e uccise con regolarità, quasi fosse un diritto dell’uomo.

Il Passato

Voltandosi indietro pensiamo alla caccia alle streghe, all’epoca dell’Inquisizione, uno dei più grandi femmnicidi di massa ad opera della chiesa. Mamma mia, quanto orrore, vedo.
Un’umanità disumana, il passato non ha insegnato niente, se questo è il presente.
La violenza è ovunque, specialmente tra le mura domestiche. E’ una forma di violenza più sofisticata, più subdola, in grado di abbattere la dignità e l’autostima della donna, anche senza che questa venga sfiorata fisicamente. Talvolta la donna non ha la consapevolezza immediata della violenza subita.

Leggi l’articolo dell’anno scorso sulla Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne (leggi qui)

Nella Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, dobbiamo analizzare il paradigma della violenza, che è molto complesso, cercando di capire le sue mille sfaccettature. Infatti siamo soliti pensare, ingiustamente, che questa venga perpetrata solo in contesti socio economici svantaggiati, invece la violenza non ha confini né razza né età.

Perché proprio il 25 novembre?

Il 25 novembre del 1960, nella Repubblica Dominicana di Trujillo, vennero assassinate brutalmente, con torture e strangolamento, le tre sorelle  Mirabal, rivoluzionarie. Una volta massacrate, furono gettate 
in un dirupo, simulando un incidente. 

Le varie forme di violenza

Il femminicidio è solo l’aberrante culmine di questo straziante fenomeno. Ma come ho scritto già, le forme di violenza, sono moltissime, alcune anche celate e nascoste, perciò subdole, tremende e spesso perpetrate tra le mura domestiche. Alcuni esempi:

  • Essere controllate sistematicamente, in maniera ossessiva dal compagno.
  • Essere costrette a rapporti sessuali, non consenzienti, anche da parte del compagno o marito.
  • Essere denigrate, svalutate, insultate e derise sia in privato che in pubblico dal partner.
  • Impedire l’accesso alle risorse economiche, da parte del marito o compagno, in caso di famiglia.
  • Essere estromesse dalle decisioni inerenti i propri figli.

Questi sono solo alcuni esempi di quello che significa fare violenza su una donna. Ripeto: la violenza non è solo fisica, non si rivela solo con botte e le percosse, ma c’è un sottobosco di violenza che non si vede, ma ugualmente dolorosa e lesiva.

 L’obiettivo di questa giornata

E’ giusto informare ed educare correttamente la popolazione quando si parla di questi temi così importanti. Spesso sento dire che il femminicidio è solo un raptus momentaneo. Io ritengo che alla base di questo tremendo gesto ci sia un percorso di avvicendamento a tale atto. L’odio maturato, cresciuto e reso tangibile. Perciò è di fondamentale importanza riconoscere tutte quelle emozioni negative, tutti gli atteggiamenti sentinella, per poter intervenire prima possibile, senza che la situazione degeneri. L’obiettivo è cercare di abbandonare la cultura della violenza, promuovendo fin dalla tenera età, con interventi nelle scuole, una sana e proficua educazione affettiva.

 

L’origine della violenza

Ma cosa c’è all’origine del gesto violento? Una carenza di controllo, chiamato anche discontrollo degli impulsi, in psicologia. Il non riuscire a gestire le emozioni in un’altra maniera, facendole veicolare in una modalità lesiva verso l’altra persona. Viene interrotta la consapevolezza dei gesti compiuti. In questo contesto, quando non si ha una buona e sana educazione emotiva che supporta la personalità, è facile vedere scivolare la parola nel gesto violento, che appare l’unica risposta in grado di manifestarsi.

La vita di ogni giorno, la nostra routine quotidiana, della perfetta efficenza, del mostrare un’ impeccabile immagine di noi, spesso ci porta ad indossare maschere verso l’esterno, quelle stesse maschere che poi fanno scaturire reazioni esagerate. Reazioni  di sfogo inappropriate e fuori controllo spesso manifestate all’interno del contesto familiare, perché questa estrema cura per la nostra immagine e per la produttività che dobbiamo avere, ci rende schiavi. In questo contesto frenetico, nel quale se non si produce, scatta un meccanismo di ansia, se non siamo ben supportati psicologicamente, il rischio è quello di perdere di vista la realtà e e trascendere. Ogni maschera da portare è un grande peso, e questo purtroppo ha un caro prezzo.

Ecco qualche link, per acquistare su AMAZON qualche presidio utile per la nostra sicurezza, come portachiavi con allarme personale incorporato e spray al peperoncino.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Oggi 20 novembre si celebra la Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Questa data ricorre dal 1989, anno in cui a New York, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approvò la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, che stipula i diritti fondamentali da garantire ad ogni bambino.

Nella Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, si ricordano i 4 principi essenziali che sono:[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]

  1. Principio di non discriminazione: impegna gli Stati parti ad assicurare i diritti sanciti a tutti i minori, senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione del bambino e dei genitori;

  2. Superiore interesse del bambino: prevede che in ogni decisione, azione legislativa, provvedimento giuridico, iniziativa pubblica o privata di assistenza sociale, l’interesse superiore del bambino deve essere una considerazione preminente;

  3. Diritto alla vita, sopravvivenza e sviluppo: prevede il riconoscimento da parte degli Stati membri del diritto alla vita del bambino e l’impegno ad assicurarne, con tutte le misure possibili, la sopravvivenza e lo sviluppo;

  4. Ascolto delle opinioni del bambino: prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i procedimenti che li riguardano, soprattutto in ambito legale. L’attuazione del principio comporta il dovere, per gli adulti, di ascoltare il bambino capace di discernimento e di tenerne in adeguata considerazione le opinioni. Tuttavia, ciò non significa che i bambini possano dire ai propri genitori che cosa devono fare. La Convenzione pone in relazione l’ascolto delle opinioni del bambino al livello di maturità e alla capacità di comprensione raggiunta in base all’età.

(citazione estratta da WIKIPEDIA)

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”3214″ img_size=”large” alignment=”center”][vc_single_image image=”2489″ img_size=”large” alignment=”center”][vc_single_image image=”3215″ img_size=”large” alignment=”center”][vc_single_image image=”2937″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Inoltre si riconosce il diritto dei bambini all'educazione e alla formazione scolastica, 
promuovendo la regolarità e l'importanza della frequenza di attività formative scolastiche.

[/vc_column_text][vc_column_text]Sono principi che a noi possono sembrare scontati banali, purtroppo non è così. C’è bisogno quindi di celebrare questa data, e ricordare a tutte le culture, popolazioni, nazioni e a tutte le macro e micro realtà che ogni bambino ha i suoi sacrosanti diritti. Educare i bambini alla socializzazione e allo scambio reciproco, in ambito scolastico e sportivo. (leggi qui)

Prendersi cura di un bambino, educarlo e amarlo significa in primis:

  • Cercare di favorire lo sviluppo della sua più intima personalità, la sua indole, e le sue inclinazioni psicofisiche. Donandogli tutti gli strumenti per farlo diventare un adulto forte, sicuro con un adeguato approccio cognitivo-emotivo verso la vita.
  • Cercare di insegnargli il rispetto verso se stesso e vero gli altri, il rispetto dell’ambiente e del mondo che ci circonda. Offrendogli una scala di valori il più possibile equa e giusta, con il principio di libertà e uguaglianza.
  • Cercare di fargli capire il ruolo genitoriale di educatore, non con autoritarietà bensì con autorevolezza e rispetto reciproco. Rispetto della propria e dell’altrui culture.
  • Cercare di munire il bambino di tutti gli strumenti che lo potranno aiutare nella vita a gestire tutte le situazioni, positive, negative, imprevisti e conflitti che la vita gli porrà davanti. Tolleranza, comprensione, uguaglianza e libertà di pensiero, questi per me sono i valori che vorrei infondere alle mie bambine.

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

Quali sono gli sport ideali per i nostri bimbi? Domanda da un milione di dollari!
La prima cosa è capire le passioni del bambino e nei limiti del possibile, avvallare le sue decisioni in ambito sport. Ho scritto un articolo su come avvicinare i bambini allo sport (leggi qui)

[/vc_column_text][vc_video link=”https://youtu.be/q2CfXUQry2s” align=”center” el_id=”Video”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

ERRORE!

Un errore che noi genitori purtroppo commettiamo, nella scelta dello sport ideale per i nostri bimbi, è riversare sulle nostre creature le nostre passioni, i nostri gusti e le nostre inclinazioni, dimenticandoci che ci stiamo riferendo ad un piccolo individuo dotato di una sua specifica personalità, staccato (ahimè) da noi. Evitiamo perciò di forzare i nostri bimbi a fare una scelta solo perché piace a noi, a lungo andare lasceranno lo sport o peggio ancora, si scoraggeranno verso lo sport in generale.In ogni caso, la scelta di intraprendere lo sport ideale, piuttosto che un altro, dovrebbe sempre essere una via di mezzo tra i desideri e inclinazioni fisiologiche del bambino, e le esigenze di mamma e papà. Come avvicinare i bambini allo sport? (leggi qui)

OFFERTE SPORT IDEALI

Oggi giorno, le offerte sono tante, ai miei tempi, si parla di più di 30 anni fa, non ricordo ci fosse molto se non danza, ginnastica, pallavolo e pattinaggio per bambine e calcio, basket e qualche altro sport per i maschi.
Adesso per fortuna possiamo scegliere tra una nutrita rosa di sport, in grado di soddisfare davvero tutti i gusti. Questo grazie ad un mondo sempre più cosmopolita.

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”3184″ img_size=”large” alignment=”center” el_id=”immagine1″ el_class=”immagine nuoto”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]Il NUOTO da sempre è considerato uno tra gli sport ideali e quindi più completi da svolgere per tutti, grandi e piccini. E’ considerato lo sport ideale perché è in grado di sviluppare la muscolatura e rinforzare senza grandi sovraccarichi, tutto l’apparato scheletrico. E’ uno sport salvavita, capace di scongiurare il rischio di annegamento per i nostri bimbi. I benefici del nuoto, che lo annoverano tra gli sport ideali sono innumerevoli, per questo è al primo posto di questa lista. Il primo sport che vorrò far praticare alle mie bambine è questo.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”3192″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]Il CALCIO da sempre è considerato uno tra gli sport più richiesti dai bambini in Italia. Presenta diversi aspetti positivi, per esempio migliora la coordinazione dei movimenti, favorisce la socializzazione e lo spirito di squadra e aumenta la resistenza. Non  è uno tra gli sport ideali, poiché si sviluppa maggiormente la parte inferiore del corpo, quindi le gambe. Per questo è meglio abbinarlo con altri sport più completi come nuoto o ginnastica. Per quanto riguarda ò’attività agonistica è meglio aspettare i 13 anni.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”3194″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]

Il RUGBY è da sempre considerato uno tra gli sport ideali per i bambini. E’ uno sport molto fisico e adatto a bimbi che amano il gioco di squadra. E’ uno tra gli sport ideali perché in grado di sviluppare tutta la muscolatura del corpo. E’ uno sport cosiddetto di contatto e l’età per iniziarlo può essere intorno agli 8 anni, anche se credo che ci siano attività propedeutiche a tale sport anche prima.  Il Rugby sviluppa tutta la muscolatura del corpo e insegna la coordinazione dei movimenti e soprattutto istruisce sul  rispetto dell’avversario e delle regole.

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”3195″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]

BASKET e PALLAVOLO sono da sempre considerati sport ideali per i bimbi. Sport ideali e completi perché in grado di sviluppare tutta la muscolatura e rinforzare l’apparato scheletrico, in quanto si usa sia la parte superiore, sia la parte inferiore del corpo. Come per il rugby e il calcio, sono sport di squadra, in grado di favorire la socializzazione, il rispetto delle regole e degli avversari. La giusta età per iniziare anche qui è intorno ai 7/8 anni, anche se probabilmente ci saranno corsi di avvicinamento a tale sport anche a partire dai 4 anni circa. Per l’agonismo l’età invece e sui 12 anni circa.

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”3196″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]il KARATE e il JUDO Appartengono alle arti marziali, sono sport fisici di contatto. L’ ideale per questi sport sarebbe iniziarli intorno ai 7-8 anni d’età,  in quanto richiedono una certa forza fisica e una buona coordinazione neuromotoria. Contrariamente a quello che si pensa, sono sport assolutamente non violenti e capaci di insegnare il rispetto della disciplina e dell’avversario. Sono sport ideali per bimbi timidi ma anche per quelli più esuberanti, perché rafforzano l’autostima e insegnano a tenere sotto controllo l’aggressività.

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”3197″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]

TENNIS e SCHERMA sono sport asimmetrici come il calcio. Questi sviluppano soprattutto la parte superiore del corpo, specialmente il braccio impegnato con la racchetta o con la scherma. Per praticare questi sport, è importante prevedere una buona preparazione fisica generale e poi in un secondo momento apprendere la tecnica in questione. Questi sport sono ideali per sviluppare autostima e concentrazione. Da valutare se fosse il caso di controbilanciare con un altro sport completo. Per l’agonismo si deve aspettare fino agli 8/10 anni.

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”3199″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]

La DANZA è uno tra gli sport preferiti dalle bambine (ma adesso anche dai bambini per fortuna)  di tutto il mondo. E’ considerato uno tra gli sport ideali per bimbi, poiché sono tanti i benefici che offre questo sport. La danza è il mio sport preferito, adoro ogni tipo di ballo, la considero una vera e propria arte,  praticabile fin da subito, ovvero dai 4-5 anni d’età. Questo sport completo è in grado di favorire lo sviluppo armonico di tutto il corpo, perché è interessato tutto il corpo. Danzare vuol dire esprimere e comunicare con il corpo, donando una corretta postura e sviluppando la musicalità.

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II CICLISMO offre numerosi benefici per quanto riguarda i nostri bambini. Può essere considerato tra gli sport ideali, se praticato con una buona preparazione fisica. Questo sport è in grado di sviluppare in maniera sostanziale l’equilibrio e la naturale coordinazione del corpo. E’ un’attività sportiva capace di insegnare ad affrontare sempre nuove situazioni, imprevisti  ed eventuali problemi, permettendo al bambino di imparare, fin dalla tenera età, il rispetto delle fondamentali regole stradali.

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La GINNASTICA è uno tra gli sport ideali da far praticare ai bambini. Ogni tipo di ginnastica se svolto con moderazione e attenzione rappresenta non solo lo sport per eccellenza, ma anche uno sport parallelo da far praticare al bambino in concomitanza ad altri sport. Muoversi per un bambino è un’attività del tutto naturale, perciò sviluppare la tendenza al movimento con la ginnastica, può rappresentare il giusto inizio verso un percorso di sport in grado di durare tutta la vita. I benefici sono innumerevoli, dalla correzione dei difetti di postura, al rafforzamento muscolare all’allentamento del rischio sovrappeso e obesità. La ginnastica, può essere iniziata fin dai primissimi anni di età.

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APPELLO AI GENITORI

Un doveroso appello a tutti i genitori mi sento di farlo. Sono stata spettatrice di “teatrini poco carini” ad una partita di calcio di bambini. Vidi genitori comportarsi in una miniera così becera e aggressiva, da rimanermi impresso. Tali personaggi, perlopiù padri, incitavano i figli in campo, verso  un atteggiamento per così dire “non sportivo”. Brutte scene, mi auguro di non imbattermi più in simili situazioni.

Ricordate che cari genitori che non tutti i bimbi sono destinati a diventare dei campioni. Il nostro primo obiettivo dovrebbe essere quello di farli divertire e fargli prendere amore verso la disciplina sportiva. Praticare sport è di vitale importanza così come ci ricorda il Ministero della Salute con questo articolo (leggi qui). Attraverso lo sport si imparano tanti valori, quali il rispetto delle regole e la lealtà verso i compagni di squadra e avversari. Perdere è brutto, a volte fa male, ma nella vita non si vince sempre, anzi…  Una sana accettazione di ogni risultato conseguito, fortifica il carattere e insegna molte cose.
Si impara molto più da una sconfitta che da una vittoria.

COME APPROCCIARSI ALLO SPORT (leggi qui)

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Lo sport è da sempre fondamentale nella vita di ognuno di noi, grandi e piccini. Praticare sport, vuol dire volersi bene, in primis perché rappresenta il modo migliore per tenersi in forma e poi perché ha un impatto benefico sull’umore, sviluppando le famose endorfine, capaci di regalarci un naturale buon umore. Enormi benefici quindi anche e soprattutto per i nostri Mimmi.

Noi genitori abbiamo il compito di far innamorare i nostri Piccini verso uno o più sport. Una giusta strada può essere quella di fargli vivere lo sport come un gioco, come qualcosa di puramente divertente e unico. Per iniziare, la giusta età è quella che va dai tre ai quattro anni, esattamente l’età della mia bimba più grande. Prima di iscrivere la vostra creatura ad uno specifico sport, vi consiglio di usufruire delle varie lezioni di prova che i centri sportivi oggigiorno per fortuna offrono. Così sarà più semplice capire se al bambino piace quella determinata disciplina o meno. Infatti l’obiettivo ultimo è che si diverta e sviluppi una passione in grado di durare nel tempo.

TOP 10 – AVVICINARE i BIMBI allo SPORT

  1. Ascoltare e capire i desideri del bambino.
  2. Iniziare presto, se non proprio con uno sport specifico, con attività propedeutiche alla disciplina scelta.
  3. Lo sport migliore per iniziare? Nuoto ovviamente. E’ lo sport per eccellenza, io sono una fan accanita di questa disciplina.
  4. Se tu genitore hai una passione sportiva, cerca di condividerla con il bambino.Ciò può rappresentare una buona strada per condividere e far prendere amore verso lo sport.
  5. Fino ai 7/8 anni del bambino, meglio optare per attività sportive generiche, come ginnastica, danza o nuoto per esempio. Successivamente sarà possibile approfondire lo sport prescelto.
  6. Sport di squadra o sport individuale? Dipende sempre dalle preferenze e dall’indole del bambino.
  7. Praticare sport almeno una volta a settimana, la frequenza poi cambierà in base all’età e alle sue condizioni fisiche.
  8. Assicurarsi di lasciare il bambino in buone mani. Capire se il personale che insegna sport è preparato o meno.
  9. Cercare una soluzione vicino a casa, la lontananza spesso è motivo di scoraggiamento.
  10. Non demordete se all’inizio i bambini non vi seguono, è molto frequente, in questo caso è utile cercare un escamotage per raggiungere l’obiettivo.

I benefici dello sport, sono molteplici per ogni fascia d’età. L’anziano invecchia meglio ed è più felice se pratica regolare attività fisica. Perciò è molto importante iniziare fin da subito a prendere amore ad una (o più) disciplina sportiva. L’importanza dello sport si misura anche in base al mantenimento della forma fisica, scongiurando sovrappeso e obesità (purtroppo fattore in crescita nei bambini di oggi!). Lo sport inoltre migliora l’approccio comportamentale, avendo regole precise, inoltre allontana i bambini dalla tv e dall’uso dei tablet e co.

Oggi, giovedì 7 novembre 2019, è entrata in vigore la legge che impone l’obbligatorietà del dispositivo “anti abbandono” nel seggiolino auto dei nostri bambini fino ai 4 anni d’età.

Ma cosa sono e come funzionano questi DISPOSITIVI per auto ?

Sono sistemi esterni che possono (da oggi devono) essere integrati nel seggiolino del bambino, acquistabili (clicca qui) separatamente o in alcuni casi compresi già all’interno del seggiolino stesso. Questo per scongiurare la dimenticanza da parte di noi genitori, delle nostre creature, in auto.

Il Ministero dei Trasporti, ha dichiarato che sarà istituito un fondo economico di 30 euro per l’acquisto di questi dispositivi “anti-abbandono”. Prossimamente chiariranno meglio questo dettaglio in un decreto.

Tutti i genitori, nonni, familiari, amici e conducenti, sprovvisti di questo dispositivo auto, con bambini a bordo, saranno multati con un’ammenda che può variare, da un minimo di 81 euro ad un massimo di 326 euro (se la multa viene pagata entro 5 giorni l’importo sarà minore). Inoltre verranno tolti 5 punti dalla patente.

Ecco i tre punti salienti del regolamento di attuazione:

I DISPOSTIVI devono:

  • essere in grado di attivarsi automaticamente a ogni utilizzo, senza ulteriori azioni da parte del conducente
  • dare un segnale di conferma al conducente nel momento dell’avvenuta attivazione
  • essere in grado di attirare l’attenzione del conducente tempestivamente attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici, percepibili all’interno o all’esterno del veicolo

Questi sistemi devono essere in grado di comunicare in tempo reale con messaggistica o chiamate sul telefono, tramite l’apposita applicazione scaricata sul cellulare. Inoltre devono essere dotati di informazioni tecniche che avvisino in caso di livelli bassi di carica e altri aspetti legati all’effettiva manutenzione.

In riferimento a questa legge, già negli asili, grazie a tale decreto, hanno iniziato a chiamare i genitori nel caso il bambino dopo l’ora di entrata non si sia visto.

Trovo tutto questo molto giusto, perché è un attimo, basta una distrazione, una chiamata, un imprevisto, che la nostra testa ci faccia brutti scherzi, offuscando accidentalmente le vere priorità, ovvero i nostri figli. Non giudichiamo e soprattutto non pensiamo che certe cose non potrebbero mai capitarci…perché sarebbe un errore.

 DISPOSITIVO anti abbandono auto 

Quando i bambini crescono, inevitabilmente ci sono alcuni accorgimenti da tenere in considerazione, come la cameretta che cambia in base alle loro esigenze. In special modo il letto è fondamentale, perciò in base all’età dei nostri bambini va cambiato e adattato.
Dopo la culla, per entrambe le mie bambine, ho optato per il lettino a cancelli. Adesso le mie due bambine (16 mesi e 3 anni e mezzo) hanno esigenze diverse, in base alla loro età.

La soluzione “Montessoriana” mi può interessare per la più piccolina. Avere un lettino raso terra, può sviluppare la sua autonomia, la sua indipendenza, grazie al libero accesso al suo personale spazio. Una giusta e comoda soluzione anche per noi genitori, che ci solleverebbe dal “peso” di doverli mettere e riprendere ogni volta a letto. In effetti il lettino a cancelli più che un caldo rifugio nel quale addormentarsi, può facilmente venir scambiato dal bambino, come una prigione, una gabbia all’interno della quale sia impossibile evadere. Secondo la metodologia “Montessoriana” per creare un letto adatto ai nostri bambini, non serve molto, basta posizionare un materasso direttamente sul pavimento, (magari con sotto un tappeto) con qualche cuscino ai lati e il gioco è fatto.
La camera, messa in sicurezza, tolti tutti i potenziali pericoli e arredata con mobili a misura di bambino diventa così un luogo sicuro nel quale giocare, divertirsi e dormire la notte.

VIDEO MONTAGGIO

Dolcetto o Scherzetto? Avete mai provato a rispondere scherzetto? Io no, ma sono curiosa di farlo per vedere cosa mi può capitare.

Halloween adesso da diversi anni ormai è una festa super gettonata, è vista come un secondo carnevale a tematica HORROR, forse ancor più divertente e irresistibile. Il simbolo di Halloween è la zucca gialla ?, tipico ortaggio di questa stagione, intagliata a forma di faccia inquietante e illuminata dall’interno con una candela.

IDEE HALLOWEEN

  • Si a festine in casa, nelle ludoteche e spazi gioco, se vi guardate in giro, sicuramente troverete quella adatta per voi e per i vostri bimbi. Ovunque organizzano festine per i più piccoli.
  • Se avete bimbi più grandicelli, potete optare per il sempre più in voga, giro per le case del vicinato, ovviamente a seconda dell’età e soprattutto, meglio se accompagnati da un genitore.
  • Non occorre spendere soldi per travestire voi e i vostri bimbi, con qualche accorgimento e un po’ di fantasia, riuscirete ad essere all’altezza della situazione. Anche noi mamme, sarebbe carino essere in tema, spazio al divertimento e all’autoironia.
  • Vestite di nero, voi e i mimmi, osate con gli accessori che avete già in casa, cappellini neri, cerchietti particolari, anche l’arancione come colore va benissimo, perché è il colore della zucca, simbolo di Halloween.
  • Mamme truccatevi di nero,  e per le più audaci, osate con un rossetto nero (usate pure il kajal per gli occhi), per i mimmi, se li volete truccare, non comprate trucchi apposta, infatti vanno benissimo quelli che usiamo per noi, i classici trucchi per il viso. Disegnate con la matita nera il trucco del bimbo, che siano ragnetti, occhiaie, cicatrici o quello che volete, l’importate è che siano ben visibili, poi sta alla vostra fantasia e quella del bambino.
  • Se rimanete a casa e non fate niente, è lecito e comprensibile, però armatevi di caramelle e dolcetti, perché molto probabilmente, vi suoneranno alla porta e vi sentirete dire: “Dolcetto o scherzetto?”
  • Se proprio siete delle bravissime cuoche e molto dedite al brico/fai da te, potreste fare sia la zucca intagliata (io non so neanche da che parte cominciare) sia piatti a base di zucca gialla, come potage, gnocchi di zucca e perfino un dolce alla zucca gialla. Insomma se avete voglia e soprattutto tempo, vi potrete sbizzarrire.

? DOLCETTO o SCHERZETTO? ?

 

La rete ha rivoluzionato di gran lunga la vita di ognuno di noi, anzi ha radicalmente mutato il mondo, la società, gli usi e i costumi e il modo di comunicare. Se i nostri nonni pensavo alla televisione, alla radio, come magiche innovazioni tecnologiche, cosa penserebbero adesso dell’universo “Internet”

Tanti auguri al WEB, nasceva nel lontano 29 ottobre 1969. Teoricamente la nascita del WWW (world wide web) è collocata nel 1989, ma nel 69 scattò quella scintilla che dette vita alla rete, infatti fu trasmesso un segnale tra due computer a 650 chilometri di distanza tra loro.  I computer comunicarono tra loro trasmettendo le lettere L e O della parola “Login”. Questo fu il primo esperimento, il primo input che dette la luce al web.

A metà degli anni 90 iniziarono le prime chat, i primi forum, e da lì a poco i mondi della comunicazione e dei rapporti interpersonali, iniziarono il loro radicale cambiamento. Solo una decina d’anni dopo nel 2005 circa ebbero inizio i primi social network, i primi blog, le prime enciclopedie digitali e la possibilità di fare acquisti grazie alla rete.

E’ ovvio che in questo grandissimo universo ci sia anche il lato oscuro, ovvero tutti quegli aspetti negativi che possono scaturire da un uso scorretto di internet. Ma con la giusta informazione e buon senso, il web può facilitare di gran lunga la nostra vita. E’ tutto più accessibile, l’informazione veicolata è più diretta e immediata.

Per quanto mi riguarda ho trovato naturale aggiornare il mio lavoro dalla comunicazione a livello televisivo a quella sul web. In primis perché il web è il futuro, perciò per chi fa il mio mestiere è giusto che si aggiorni e cominci a comunicare nella maniera più efficace e fruibile da chiunque. Inoltre la soddisfazione di uscire da logiche editoriali impositive, ma promuovere e realizzare ciò che si vuole veramente produrre, è una cosa che non ha prezzo. Non rendere conto a nessuno, se non a se stessi è la cosa a mio avviso più bella. La meritocrazia alla lunga sul web viene premiata, poiché c’è veramente spazio per tutti. Chi è più bravo alla fine emerge, partendo tutti da zero.

Insomma un grande augurio alla RETE, meraviglioso e complesso strumento che ci regala un universo di potenzialità che se sapute sfruttare, aumentano la qualità della vita.