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I nonni sono sicuramente una preziosa risorsa per tutti i genitori, specialmente  se ci immaginiamo la situazione idilliaca da “Mulino Binaco” nella quale tutti sono “persone modello” e tutti vanno d’accordo tra loro…
Parliamoci chiaro, la vita reale è ben diversa. Per prima cosa, vorrei astenermi dal giudicare, anche perché ogni situazione, ogni famiglia, ogni persona ha il suo particolare vissuto, il proprio contesto, le sue peculiarità, aspetti positivi e aspetti negativi, perciò ovviamente non è semplice condividere sempre il punto di vista altrui.

C’è un detto popolare che dice che i genitori hanno il ruolo di insegnare e i nonni hanno quello di viziare… non sono del tutto concorde. Prendiamo un esempio banale, mettiamo il caso che io sia contraria a dare le caramelle alle mie figlie, e che per quanto possibile cerchi di non evitarle, e  puntualmente invece, ci sia un nonno, senza fare nomi, che di sua spontanea volontà e senza che le bambine le chiedano, gliele offra sempre. Ecco a questo punto, a me girano le scatole e non poco, perché questo vuol dire vanificare gli sforzi dei genitori, e fregarsene, contribuendo ad alimentare un vizio che a mio avviso non ha senso, che trovo del tutto inutile se non addirittura dannoso.

Quando questi atteggiamenti, ce l’hanno i nostri genitori, la cosa è più gestibile in quanto ci possiamo permettere di spiegare la questione con tutti i toni che reputiamo opportuni, anche quelli più forti e accesi, ma quando questo succede con i suoceri, ovviamente le cose cambiano, perciò o intreviene a gamba tesa il compagno o dobbiamo intervenire noi e le cose si fanno più complesse, perché ovviamente non abbiamo quella confidenza e quella naturalezza nel ribadire qualche concetto che sembra non entragli in testa, stabilendo in maniera chiara che certe cose non vogliamo che siano opinabili.

I rapporti umani del resto non sono mai facili, ci scontriamo sempre con le sensibilità altrui, però secondo me ci dobbiamo far guidare dal buon senso, se decidiamo qualcosa per i nostri figli, e vogliamo che i nonni, dall’alto della loro saggezza, rispettino i nostri voleri, dobbiamo essere chiari e dirglielo con dolcezza assertività e fermezza.

Io sono felice che le mie bimbe ad oggi, abbiano la possibilità e la fortuna di stare con i nonni, perché in gamba tutti e 4 (o quasi ???), però la linea educativa deve essere conforme a quella data da noi genitori, ovviamente con qualche strappo alle regole, ma che non siano sulle questioni più rilevanti.

Detto questo posso dire a gran voce, che i nonni sono una risorsa preziosissima sia per noi sia per i nostri bambini.

Per i nonni una sola raccomandazione: “ascoltateci di più“!

Eh si, proprio così, mettetevi al riparo che sono arrivati i terribili due. In realtà, nel mio caso, è da sei mesi che sono arrivati, portando con sé, diversi cambiamenti. La turbolenza della crescita infatti non è un processo lineare, tutt’altro, è caratterizzato da fasi importanti, periodi cruciali nei quali possiamo osservare tutto e il contrario di tutto. Mamme, vi sarete accorte, in quanto poco tempo, i gusti dei vostri mimmi cambiano. Sarà un caso, ma con l’avvento dei 2 ANNI, le conquiste che credevate fatte, si possono essere sgretolate, ciò che credevate piacesse loro, ad un tratto non piace più, ciò che pensavate appurato, non lo è più. La mia bambina ad esempio, è sempre stata super socievole, estroversa, e molto amichevole con gli altri, anche con persone mai viste prima, adesso, con l’arrivo dei terribili 2, ha perso, (momentaneamente), quella spensieratezza con la quale si approcciava agli altri, quella leggerezza con la quale sorrideva a tutti, entrando subito in rapporto con loro. Ovviamente so bene, che queste sono fasi, le ho anche studiate all’ università. Siamo nella naturale fase dei rifiuti, la fatidica tappa del NO e dei capricci per ogni minima cosa, anche gradita che sia. Questo è un percorso obbligato, non esiste bambino che non lo attraversi, può essere più o meno evidente, più o meno cruento, ma c’è ed è importante che ci sia. E’ il primo approccio con l’indipendenza ed è fortemente istruttivo per loro, perché capiscono e sperimentano i propri limiti e quelli dei loro genitori. Noi, dobbiamo cercare di essere un sostegno forte per loro, rimanendo fedeli al nostro ruolo genitoriale, comprendendo che il nostro atteggiamento per loro è uno specchio.

E’ una sfida continua, un braccio di ferro in cui vogliono averla vinta. Non è un periodo semplice, in certi momenti si incaponiscono talmente tanto, da avere crisi di pianto inconsolabili e reazioni forti. Noi genitori, dobbiamo essere forti e pazienti, comprensivi e autorevoli nello stesso tempo, so benissimo che non è una cosa da niente, perché, un conto è la teoria, studiata sui libri di pedagogia, un conto è la pratica, con bambini che spesso, mettono a dura prova la pazienza di un santo. Sconsiglio vivamente le punizioni corporali, come schiaffi e sculaccioni, benché io stessa, a volte qualche sculaccione mi scappi di mano.

Cosa manifestano  i “Terrible Two”:

  • Indipendenza: comprendono di essere qualcosa di diverso dalla mamma e dal babbo.
  • Bisogni: hanno i loro desideri, semplici, ma spesso non riescono a comunicarli e si arrabbiano.

E allora ecco un semplice, ma efficace vademecum su come affrontare questo periodo:

  • PAZIENTARE
    Ci siamo passati tutti, ed è normale che sia così, è importante mantenere il self-control, evitare scenate, crisi e quant’altro, anche se spesso sembra che non ci sia via d’uscita. Non è così. Evitare le punizioni corporali, ed evitare di essere rigidi e autoritari, si rischia di ottenere l’effetto opposto a quello desiderato. Siamo uno specchio per loro, loro si rivedono in noi, e nei nostri atteggiamenti. E’ un percorso, il bambino ha bisogno d i tempo per capire quello che può fare e quello che non è giusto fare. La distinzione del “si fa, non si fa” non è ancora definita.
  • STOP ALLE ASPETTATIVE
    Sono bambini e non persone adulte, devono capire, crescere e maturare, e questo è il loro lavoro, non possiamo aspettarci che siano esattamente come noi li vorremmo, buoni, bravi, calmi, che sappiano riconoscere il bene dal male, simpatici, belli e autopulenti. No signori, non funziona così, e menomale aggiungo io! Spesso sono le aspettative dei genitori a distorcere ciò che è giusto e che è sbagliato, ciò che va assecondato e ciò che non andrebbe incentivato.
  • POCHE REGOLE
    In questo periodo, ma in fin dei conti sempre, non serve a niente, se non a peggiore le cose, essere rigidi, o troppo severi. Già per loro è difficile sperimentare il divieto, se poi questo è abusato e usato a sproposito, il gioco si complica in maniera esponenziale. Poche regole ma buone, non stare troppo addosso ai bambini, perché si approcciano al mondo adesso ed è giusto non tarpargli le ali per i nostri preconcetti. L’importante è non transigere su alcune semplici regole, dette anche regole “salvavita”, cioè sulla strada e sugli altri pericoli che si possono celare in certe specifiche situazioni. Mai tornare indietro da queste regole, salvano letteralmente la vita.
  • MAI ETICHETTARE
    Non c’è cosa più sbagliata e controproducente di questa, se ad un bimbo gli attacchiamo subito un’etichetta negativa, lui incorporandola, la farà sua, fino a crederci davvero.  Si convincerà di essere realmente per come lo descrivono i genitori e così sarà una profezia che si autoavvera, una previsione che purtroppo si confermerà in futuro. Perciò attenzione a cosa dite ai vostri figli, non fate l’errore di collocarlo in un contesto negativo.
  • SCUSA, LA PAROLA MAGICA 
    E’ giusto dare al bambino gli strumenti per riparare i danni che inevitabilmente farà, che siano a cose o a persone. La formula magica, in grado di riportare tutto alla situazione iniziale di tranquillità e pace, è la parola: scusa. E’ uno strumento dalla duplice utilità, per il bambino stesso e per gli altri. Per il bambino, perché gli diamo una giusta via d’uscita ad una situazione critica in cui lui ha fatto qualcosa di male, qualcosa per cui è stato brontolato, qualcosa per cui si sente a disagio, triste, arrabbiato, isolato e incompreso. Importante anche per gli altri perché l’umiltà è la chiave per stare al mondo e quindi il gesto riparatore dello scusarsi, metterà le cose a posto. Attenzione alle parole e alle frasi che si usano, quando li sgridiamo, queste hanno un impatto forte su di loro, cerchiamo di usare forme non giudicanti.
  • NON PRENDERSELA
    E’ controproducente prenderla sul personale, loro non conoscono ancora appieno i valori della socialità e dello stare insieme, stanno imparando, dobbiamo essere pazienti, si basano su quello che vedono e sulla loro breve esperienza, perciò siate comprensivi e non pensate che ce l’abbiano con voi quando non vi salutano,  non vi guardano e fanno l’ennesimo capriccio. Sono fasi obbligate, ci siamo passati tutti. I bambini si sperimentano così, misurano noi e i propri limiti , perciò è giusto non appesantire la situazione, non insistendo. Se il bambino, momentaneamente non vuole stare con voi, o non vi saluta, lasciate perdere e dedicatevi ad altro.
  • LODATELI E INCORAGGIATELI
    Incentivate i loro comportamenti positivi, lodateli quando fanno qualcosa di giusto, premiateli, anche solo con una coccola, specie quando vi mostrano un bel gesto  che hanno fatto. Perché non va sempre messo sotto la lente d’ingrandimento, il momento negativo e il gesto brutto dei bambini, ma dobbiamo anche osservare e parlare di quando il bambino compie cose positive, così da costruirgli una buona e solida autostima e autoefficacia.
  • ROUTINE
    Potrebbe essere una strategia utile e interessante, in questa fase così destabilizzante e di cambiamenti, adottare qualche routine con i vostri mimmi. I bambini sono abitudinari, perché le loro abitudini gli regalano certezze, perciò provate a fare qualcosa tutti giorni con loro, qualcosa che li rilassa e li appaga, in maniera da rendere piacevole un momento, che diventerà una certezza, così da allontanare le loro momentanee e naturali insicurezze.

Infine ci tengo a sottolineare un concetto che per me è essenziale e  che troppo spesso ho visto negli atteggiamenti di tante mamme e babbi.

GENITORI NON STATE TROPPO ADDOSSO AI BAMBINI, così non fate il loro bene.

Ho notato che spesso i genitori tendono a “stare eccessivamente addosso ai bambini” a sollecitarli continuamente, nel gioco, nei dialoghi, nelle attività, in tutto quello che fanno. A mio modestissimo parere è sbagliato! Non c’è peggior cosa di non fare sviluppare la vera personalità del bambino. Il bambino ha modo di plasmare la sua personalità con le esperienze quotidiane e questo è possibile non intervenendo eccessivamente, ma osservando, non interferendo con quelli che sono i giochi, i movimenti e le naturali predisposizioni del bambino. Un costante assillo, che non favorisce l’indipendenza, l’autonomia e non fa sviluppare quelle  predisposizioni naturali che il bambino possiede. Lo so, le mie sono parole forti, ma vi assicuro che sono dettate dall’esperienza, dalla mia formazione e dalla mia osservazione nei confronti dei bambini e dei loro genitori.

Imbocca al lupo a tutti noi.